venerdì,Aprile 26 2024

Città della Piana, il presidente Foci scrive a Spirlì e De Caprio

Al primo chiede ragguagli circa il “Piano regionale di resistenza e resilienza” proponendo diversi progetti da inserire, al secondo sottopone invece la questione dell’incompiuta “Diga sul Metramo”

Città della Piana, il presidente Foci scrive a Spirlì e De Caprio

Continua l’azione propositiva dell’associazione “Progetto Città della Piana”, da tempo impegnata in progetti di sviluppo non solo per la Piana di Gioia Tauro, ma anche per la provincia reggina e l’intera Calabria. Su questa scia, il presidente Armando Foci, ha inviato in questi giorni due lettere, una al presidente facente funzione della Regione Nino Spirlì e un’altra all’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio. Al primo, il presidente Foci ha chiesto ragguagli circa il “Piano regionale di resistenza e resilienza” che verrà presentato a breve al Governo, mentre al secondo ha sottoposto l’annosa vicenda della “Diga sul Metramo”, realizzata nel comune di Galatro.

«Oggi, con la disponibilità dei fondi del “Recovery Plan”, dei fondi UE del prossimo ciclo di programmazione 2021/2027 e quelli del bilancio nazionale – si legge nella missiva inviata al governatore Spirlì – è il momento favorevole per far compiere alla Città della Piana e all’intera Calabria quel salto di qualità che ci consenta di farci annoverare non più come l’ultima regione d’Europa ma, finalmente, fra quelle più civili e progredite. Il Governo nazionale sta già infatti predisponendo da alcuni mesi, le schede progetto per il Piano nazionale (PNRR) da presentare entro aprile all’Unione Europea. Ciò al fine di ottenere il finanziamento di 209 miliardi di euro del “Recovery Fund” concessi dall’Europa al nostro Paese per affrontare la crisi sanitaria ed economica post Covid».

Detto questo Foci, sostiene che «è evidente che è qui ed ora, che si giocherà anche il futuro del nostro territorio, della Calabria e delle decine di migliaia di giovani laureati, diplomati e disoccupati, la cui condanna all’emigrazione forzata per bisogno di lavoro ha contribuito drasticamente alla desertificazione sociale e produttiva dei centri abitati del nostro territorio e della Regione, ipotecando negativamente e pesantemente il nostro futuro. Siamo a conoscenza che molte altre regioni del centro e nord Italia stanno lavorando alacremente da molti mesi all’elaborazione del loro Piano regionale, e destano in noi particolare allarme i dibattiti che in alcuni di questi Consigli regionali si stanno sviluppando. In particolare gli attacchi feroci che da più parti vengono fatti al Piano (da noi giudicato insufficiente!) allora predisposto dal Governo Conte accusato, addirittura, di un eccesso di finanziamenti al Sud!

Rivolgiamo pertanto, un accorato e fermo appello principalmente a Lei, al Suo esecutivo e a tutto il Consiglio regionale – scrive Foci – affinché ci faccia cortesemente sapere a che punto è la redazione del Piano regionale di resistenza e resilienza (PRRR) che sarà inviato al Governo; quali azioni, infrastrutture materiali e immateriali prioritarie si prevede di inserire; quali saranno gli strumenti tecnico-politici di indirizzo, controllo e valutazione che dovranno garantirne la corretta realizzazione del PRRR nell’interesse generale. Ma soprattutto, Le chiediamo prioritariamente di vigilare affinché vengano attribuite alla nostra Regione tutte quelle risorse finanziarie che l’UE, con i suoi tre requisiti, ha posto come base per la concessione di ben 209 miliardi di euro all’Italia (cioè Pil pro capite, popolazione residente e percentuale di disoccupazione)».

Foci elenca quindi, al presidente Spirlì, quelli che a suo avviso sono i progetti prioritari che dovrebbero essere messi in campo in Calabria e soprattutto nella Piana di Gioia Tauro e che potrebbero essere inseriti nel PRRR, ossia: nel piano della sanità il «recupero, ammodernamento e rifunzionalizzazione dei 7 ex presidi ospedalieri, abbandonati o sottoutilizzati da decenni (Cittanova, Oppido Mamertina, Gioia Tauro, Palmi, Polistena, Rosarno e Taurianova) e del mai nato Hospice di Melicucco, per creare un’efficiente rete di medicina territoriale, dotata di personale e moderne apparecchiature sanitarie capaci di garantire il diritto alla salute»; nel campo del lavoro, «un piano di assunzione in Calabria, straordinario e urgente, di 10.000 giovani diplomati e laureati per una nuova pubblica amministrazione e per i settori più promettenti e produttivi della nuova economia green»; sul piano delle infrastrutture viarie, «il completamento della Pedemontana e la realizzazione degli  svincoli di allaccio all’autostrada (Laureana) e alla superstrada Rosarno – Gioiosa Jonica (svincolo est di Cinquefrondi), la statalizzazione e ammodernamento della Sp Gioia Tauro – Locri, il completamento della Delianuova – Gioia Tauro e della Bovalino – Bagnara e la messa in sicurezza e raddoppio della SS 682 Rosarno – Gioiosa Jonica».

Tra i progetti anche la metropolitana di superficie, con la rigenerazione delle ex Ferrovie Calabro-Lucane, e «l’immediata utilizzazione della Diga sul Metramo (ultimata 27 anni fa e collaudata 8 anni fa) mediante la realizzazione della galleria di adduzione e della rete di distribuzione delle acque per irrigare almeno 30.000 ettari di terreni agricoli, per fornire acqua potabile ai 33 centri abitati della Città della Piana e per garantire adeguata fornitura di acqua alle attività produttive. Realizzare inoltre, il progettato impianto antincendio a monte, per eliminare il triste e ricorrente fenomeno degli incendi estivi, e la centrale idroelettrica per la produzione di energia rinnovabile».

In conclusione, Foci chiede quindi al presidente Spirlì di voler convocare l’associazione che presiede, per offrire il proprio contributo all’elaborazione del PRRR. È incentrata sulla “Diga del Metramo” invece, la lettera che il presidente dell’associazione “Progetto Città della Piana” ha inviato all’assessore regionale De Caprio. «La diga – scrive Foci – pensata a cavallo degli anni ’50/‘60 del secolo scorso, progettata nel 1973, con i lavori di costruzione avviati sin dai primi anni ‘80, completati nel 1994 e collaudati soltanto nel 2013, è l’ennesima, disastrosa e offensiva incompiuta.

Un’incompiuta che continua a lasciare a “secco” campagne, serbatori idrici comunali e attività produttive esistenti e, quel che è peggio costituisce, insieme alla obsoleta rete Enel di distribuzione dell’energia elettrica, una delle maggiori difficoltà di sviluppo del turismo, delle aziende esistenti e uno dei maggiori impedimenti per l’insediamento di nuove attività produttive e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Praticamente uno dei maggiori impedimenti allo sviluppo del nostro territorio e della Calabria».

Foci incalza sostenendo che «sono fin troppo evidenti le gravi responsabilità delle Giunte regionali degli ultimi 30 anni, ed in generale della nostra classe dirigente, che in oltre 27 anni dal completamento dei lavori, pur essendo stati predisposti dal Consorzio di bonifica di Rosarno, sia il progetto esecutivo per un impianto strategico antincendio a monte, sia il progetto per l’adeguamento sismico della diga, tutto rimane paralizzato da non si sa quali inconfessabili veti e contrapposizioni.

Ad aggravare tale situazione, il fatto che la stessa Regione Calabria ha, da lungo tempo, predisposto il progetto (già finanziato e dimenticato anche questo) di 26 milioni di euro per il completamento della galleria di derivazione dell’invaso, delle adduzioni dallo sbocco della galleria fino ai punti di utilizzazione, dell’impianto di potabilizzazione delle acque e della costruzione della centrale idroelettrica, ma il tutto continua inspiegabilmente a rimanere bloccato».

Foci chiede quindi di approfittare dell’opportunità offerta dal “Recovery Fund” dell’Unione Europea, per «imprimere una forte accelerazione a questo volano di sviluppo rappresentato dalla diga e dalla centrale idroelettrica, appaltando ed avviando con urgenza i lavori già progettati e finanziati. E poi procedendo celermente all’elaborazione delle schede progettuali da inviare al Ministero per il finanziamento con i fondi UE, nonché alla contemporanea progettazione della rete di irrigazione di almeno altri 30 mila ettari agricoli per la quale il Consorzio di bonifica è pronto, per rifornire di acqua gli insediamenti industriali e per realizzare le condotte di adduzione per rifornire tutti i 33 acquedotti comunali della Città della Piana».

Il presidente dell’associazione “Progetto Città della Piana”, conclude la sua missiva chiedendo a De Caprio di convocare l’associazione per offrire «il nostro punto di vista sul prioritario problema della diga, nonché anche per l’individuazione di una piattaforma di progetti strategici di rete ambientali per consentire all’intera Calabria la possibilità del suo sviluppo socio-economico».

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