domenica,Maggio 12 2024

Il “Girasole” nell’abbandono: da sede per le associazioni ad alcova per i senzatetto

La struttura, nel tempo, è stata saccheggiata e resta adesso come una sorta di “cattedrale nel deserto”

Il “Girasole” nell’abbandono: da sede per le associazioni ad alcova per i senzatetto

Un’alcova per i senza tetto, un rifugio sicuro in cui dormire protetti. Questo è diventato il “Girasole”, nel popoloso quartiere di Sbarre Inferiori. Il degrado che caratterizza la struttura non è certamente nuovo. Anzi, era il 2009 quando il presidente di quella che era la V circoscrizione, Antonio Eroi, annunciava, l’arrivo di duecentomila euro per la struttura che, già da allora, era stata vandalizzata. Ignoti erano entrati con una ruspa ed avevano preso il possibile.

La gestione era dell’amministrazione comunale all’epoca di Giuseppe Scopelliti che l’aveva riscattata da qualche mese. C’è chi voleva farne un ostello, chi vuole portarci il polo sanitario della zona sud, ma  “la V circoscrizione aveva approvato all’unanimità una delibera per la destinazione del centro a sede di associazioni. Il sogno allora era trasformare il Girasole, ex Cogem, in un luogo in cui dare spazio alle associazioni che si occupano degli anziani, degli immigrati per l’integrazione, il luogo ideale dove poter magari utilizzare anche fondi per sviluppare corsi di formazione.

Quello che doveva essere un luogo di integrazione è adesso invece disgregato e devastato dal mancato utilizzo e dall’abbandono.

Il Girasole

L’ultima denuncia arriva dal Centro Studi Tradizione Partecipazione che, qualche giorno fa, aveva posto uno striscione simbolico all’ingresso del centro per attirare sul problema l’attenzione dell’amministrazione Falcomatà. Lo striscione è durato poche ora, ma la denuncia invece resta. Per l’immobile nel 2017 è stato presentato progetto di ristrutturazione del sito che avrebbe dovuto ospitare la società Hermes e rinascere in pochi mesi.

Ancora oggi però del nuovo edificio non c’è traccia. Come anche del progetto di riqualificazione presentato e pagato. La struttura, nel tempo, è stata saccheggiata e resta adesso come una sorta di “cattedrale nel deserto”. Infine, il “girasole” è stato inserito dalla stessa Amministrazione fra i beni immobili di proprietà comunale alienabili.

Una nuova vita come casa della cultura, luogo d’intrattenimento, con servizi, ampie stanze, uno spazio prezioso in una città che anela vita e movimento, le possibilità sarebbero state centinaia. Ma al momento sono totalmente negate. Anche perché viene il dubbio che ristrutturare costerebbe veramente tanto.

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