lunedì,Maggio 13 2024

Pellaro, Imbalzano: «L’eterna incompiuta del ponte sul torrente Fiumarella»

L’ex consigliere comunale fa un elenco di strade dissestate e di opere che aspettano da anni e che testimoniano lo stato di abbandono in cui è stato tenuto in questi ultimi anni il vasto entroterra Pellarese

Parte dal centro vaccinale al Cedir non realizzato per poi spostarsi ed attenzionare la parte Sud della città a Pellaro, territorio che lamenta tante incompiute. Così Pasquale Imbalzano, per quasi dieci anni consigliere comunale, dopo una ricognizione delle 36 frazioni riporta «la solita impressione disarmante. Non è mai stato fatto il Ponte sul Torrente Fiumarella a Lume (e non di Nocille) struttura che manca e «che da anni tiene in ostaggio, salvo peripli obbligati da compiere, le frazioni di Lia, Campicello, Nocille  stessa, Testa di Cani e S. Francesco,  con relative strade annesse  devastate ed impraticabili.

Analoga la triste condizione delle vie comunali attorno agli abitati di Bocale I ,  II°  e Campoli ,che rendono  impossibile il raggiungimento  sia di tanti agglomerati di  abitazioni costruite di recente che le ubertose e  floride campagne delle vicine colline produttrici  di  vino, olio e mandorle di  eccezionale qualità».

A cui si aggiungono le difficoltà di «raggiungere la frazione di Pantano o del colabrodo in cui sono ridotte le Vie Lume S. Filippo e Feudo, quest’ultima raggiungibile solo con i fuori strada? Per non parlare  della panoramica via Quattronari  fino  a S. Giovanni,   da tempo  raggiungibile  solo a prezzo di gravi danni alle macchine, come sarebbe giusto e più breve, dalla statale 106  per la condizione  indescrivibile  delle strade comunali adiacenti».

Imbalzano ripropone poi di allargare la «strada di accesso al Cimitero,  inaccessibile per  i frequenti ingorghi nei fine settimana e risalente ormai ad  oltre 70 anni».

E denuncia ancora, l’ex consigliere, «la drammatica condizione della viabilità di  via Carrubbara fino a Macellari, il cui ponte rimane ancora  incompiuto dopo oltre 20 anni, e  dei tratti stradali che conducono alle popolose frazioni di  Curduma, Cavallaro, Amendolea e Paterriti, sempre più  isolate a dispetto di tanti  annunci  sulla stampa  su interventi fantomatici  rispetto a risultati pressocchè inesistenti. Ed infine  la condizione delle Vie Mortara, Filici I°  e II°  e delle vie   che dal torrente S. Gregorio portano  alla parte alta del rione S.Leo».

Un elenco che testimonia  «lo stato  di abbandono  in cui è stato tenuto in questi  ultimi  anni   il vasto entroterra Pellarese, a dispetto di tante presenze locali  di amministratori di maggioranza, ci porta alla conclusione  che anche per  Pellaro, così come per tutta la vasta periferia della Città,  da Nord, alla zona collinare,  a Sud, è ora di attuare  in tempi brevi  un vero e concreto programma di interventi, lontano dai rattoppi attuali ed “a casaccio”  del centro cittadino, e  che servano  a migliorare la condizione di vita di una area, quella pellarese, ormai abitata da oltre 20 mila persone e fin qui scarsamente attenzionata».

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