venerdì,Aprile 26 2024

Brogli elettorali a Reggio Calabria, sì al Consiglio comunale aperto

La decisione della commissione di vigilanza dopo l’allerta del comitato Reggio non si broglia per la mancata convocazione. In realtà la convocazione del consiglio comunale aperto spetta al presidente del consiglio e al segretario comunale

Brogli elettorali a Reggio Calabria, sì al Consiglio comunale aperto

L’ammissibilità della richiesta di un Consiglio comunale aperto per brogli, elettorali, deficienza e responsabilità del sistema comunale elettivo è stato il tema della Commissione controllo e vigilanza aperta. I referenti del comitato “Reggio non si broglia”, in aula c’erano Paolo Arillotta e Giuseppe Modafferi, lamentavano la mancata convocazione del consiglio ah hoc nonostante la richiesta formulata a marzo.

Argomento, stamattina alle 8, in una commissione aperta alla stampa per la delicatezza, che è stato introdotto dal presidente della commissione Massimo Ripepi. Primo intervento quello del sindaco, Giuseppe Falcomatà, che ha precisato come l’amministrazione non ha alcuna preclusione per lo svolgimento del consiglio comunale aperto, ricordando esempi di consigli già svolti su interdittive antimafia, sanità e che, dunque, nessun confronto o preclusioni c’è da parte sua, così come «sempre ci saranno partecipazione e dialogo per i temi che i cittadini richiedono attenzione». Ed ha però aggiunto che si tratta di «Atti che non sono di competenza diretta del sindaco, ma del segretario comunale».

A seguire l’intervento del presidente del consiglio comunale Enzo Marra che ha precisato la regolarità della presentazione della richiesta di convocazione come prevede all’ art 36 sugli istituti di partecipazione con le 380 firme raccolte. «La procedura è esatta è stata verificata (basterebbero 350 firme)».

È il consigliere Francesco Gangemi che, pur avendo sottolineato la sua volontà di non sottrarsi al confronto, nel suo intervento chiede se è compito della commissione trattare il tema presentato.

A tal proposito è la segretaria generale, Maria Riva, a specificare «Questa commissione può trattare controllo di atti che noi siano di questa amministrazione. L’ambito è circoscritto all’attività evidente del Comune. Solo atti amministrativi dell’ente come prevede art.18 – ed ancora – la legittimità della convocazione di questa commissione dipende dall’ ordine del giorno: consiglio comunale aperto, se ritiene di trasformare questa commissione come attività d’indagine invece non sarà possibile».

«Se un ufficio non dà risposte che commissione di garanzia è?» chiede collegato online Antonino Minicuci. Precisa Armando Neri che «Come chiarito dalla segretaria sono chiare le competenze della commissione controllo e vigilanza sugli atti amministrativi dell’ente. Penso sia chiaro e lascia poco spazio ad attività interpretative. Se anche può essere esteso l’ambito ed  il contesto, qui c’è una discussione tecnica che non può che fare riferimento al regolamento».

In realtà la convocazione del consiglio comunale aperto non spetta alla commissione vigilanza ma al presidente del consiglio e al segretario comunale. Nonostante la convocazione non sia formulata come vorrebbe il regolamento per garbo istituzionale si procede comunque all’audizione dei

Il vicepresidente della commissione Carmelo Versace afferma «Noi continuiamo a lavorare con un regolamento da rivedere. Alcune frasi possono essere interpretate in maniera estensiva o restrittiva. Rispetto all’indagine conoscitiva nel merito rispetto agli strumenti che ci sono».

Modafferi, portavoce del Comitato chiarisce «Era stata fatta richiesta a marzo per avere chiarezza su un argomento delicato per rafforzare un rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini. Ci siamo attenuti al regolamento. Non abbiamo avuto risposte ed è stata allertata la commissione perché se ci fossero state irregolarità ci serviva avere il tempo di sistemare».

Arillotta chiarisce invece che «Per la celebrazione del consiglio comunale aperto occorre avere riguardo il motivo alla base, cioè consentire la massima partecipazione su un tema, non generico. Diversa cosa è il consiglio comunale convocato su specifici documenti. Qui c’è l’esigenza dei cittadini di partecipazione ad una discussione con l’amministrazione».

Morale della situazione: dopo quasi due ore di discussione sulla legittimità o meno della convocazione della commissione vigilanza per la mancata convocazione del consiglio comunale aperto questo si fa, finora il tema è stato rinviato stante l’epidemia e le esigenze di contenere i contagi. La zona gialla e la diminuzione dei contagi consentiranno la convocazione.

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