lunedì,Maggio 6 2024

Incendi, Zavettieri: «L’immane disastro di questi giorni si poteva evitare»

Per il già sindaco di Roghudi sarebbe bastata la «riorganizzare il comparto già esistente»

Incendi, Zavettieri: «L’immane disastro di questi giorni si poteva evitare»

Riceviamo e pubblichiamo da Sebastiano Zavettieri già sindaco di Roghudi; già resp.le prov.le Azienda Forestale Reg.le Reggio Cal

Assistiamo, ormai, da molto tempo ad un continuo dissesto del territorio dovuto al completo abbandono ed incuria dello stesso con le conseguenze che tutti conosciamo: bombe d’acqua, alluvioni ecc. ecc.  che provocano danni e disastri non giustificabili,  vedi ad esempio la tragedia di Raganello dell’Agosto del 2018 e per ultimo l’immane disastro di questi giorni  dovuto al propagarsi di devastanti incendi boschivi per  vastità di  dimensione e tuttora attivi. Anche nel passato ciò è avvenuto  ma l’opera di forestazione preventiva e cioè la pulitura dell’alveo dei torrenti, la regimentazione delle acque attraverso briglie in cemento, le  gabbionate, la realizzazione di viali parafuoco ,la  pulizia del sottobosco,il presidio a terra con personale competente , tanto per citarne alcune, ne ha consentito un più celere spegnimento, per restare solo negli incendi, contenendo anche i danni.

Non finiremo mai di ringraziare quanti in tali occasioni si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni. Ma, tali disastri dovuti non solo  ad eventi atmosferici potrebbero essere evitati o quantomeno limitati con un’attenzione diversa sulle problematiche ambientali e  sulla manutenzione del territorio  Ci devono fare riflettere ,anche, l’attuale, carente utilizzo e  mantenimento in vita di un  settore ,quello della forestazione, che in passato si è rivelato di vitale importanza per la salvaguardia e messa in sicurezza  del territorio . Una politica miope e poco coraggiosa , invece,  ha  lasciato al proprio destino il settore   facendo decrescere nel numero gli addetti da circa 10.200 unità stabilizzati  nell’anno 2004  per portarlo via, via al proprio esaurimento . 

La consistenza delle maestranze determinate in 10.200   nel 2004 nel tempo, si è ridotta a circa 6.500 unità comprendente , peraltro, anche i lavoratori “Why not” , i lavoratori assunti con i fondi a sollievo ecc.ecc. che, praticamente hanno contribuito unitamente a nomine apicali prive di competenza specifica ad eccezione dell’ultima, a rendere  inefficiente la specificità del settore. Basterebbe , quindi, riorganizzare il  comparto   già esistente, del tanto vituperato settore della forestazione che nel passato, fino agli anni 80 ,    guidato da funzionari del Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali e da funzionari regionali  oggi, quasi tutti, in quiescenza, aveva assicurato la salvaguardia, tutela e messa in sicurezza del territorio sempre più esposto ad eventi avversi.

Basterebbe procedere alla riorganizzazione del settore rivedendo la consistenza del personale con l’assunzione , se necessario,  di personale idraulico forestale a tempo determinato  nei limiti consentiti e comunque non oltre il tetto di cui alla citata stabilizzazione . Basterebbe , altresì, poter disporre di personale apicale di specifica competenza e con titolo di studio adeguato ( laurea in scienze forestali e/o agraria….)  non escluso il ricorso ,anche, all’impiego di ispettori forestali , oggi, accorpati all’Arma dei Carabinieri Forestali. Basterebbe riportare il comparto ad occuparsi  quasi, in modo esclusivo alla gestione del territorio con interventi nel campo  selvicolturale , idrogeologico ed ambientale.

Basterebbe , anche , che gli attuali addetti allo stato abbandonati a se stessi , senza  una specifica utilizzazione , pur se regolarmente retribuiti, venissero  riqualificati e correttamente impiegati per  interventi selvicolturali, ricostituzione di aree sboscate percorsi dal fuoco, interventi di difesa del suolo e di tutela e valorizzazione ambientale, sistemazioni fluviali , regimazione delle acque ,  ecc.ecc  Assieme al miglioramento di  una maggiore tutela e difesa del territorio si creerebbe occupazione in una regione  il cui tasso  di disoccupazione tocca livelli altissimi. Non è una questione di soldi . I fondi ci sono : basta attingere ai finanziamenti ordinari europei 2021-2027 destinati alle regioni dell’obiettivo 1 oltre a quelli previsti nel pnrr e/o next  generation eu Basterebbe saperli spendere e spendere bene.

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