Consiglio comunale aperto, il Comitato Reggio non si broglia abbandona l’aula

Lasciano l’aula perché le modalità di consiglio non sono adeguate.
A più di un anno dalla richiesta di convocazione stamane palazzo San Giorgio ha ospitato il consiglio comunale aperto sul tema dei brogli elettorali ossia la vicenda giudiziaria in corso che ha coinvolto il consigliere del Pd, Antonino Castorina, adesso sospeso. Il secondo ordine del giorno riguarda invece il restyling di piazza De Nava. Mentre la giustizia fa il suo corso, a chiedere la convocazione di un consiglio su questa vicenda era stato il Comitato “Reggio non si broglia”, dopo aver raccolto tante firme bei gazebo. Quindici gli interventi in lista. Inizia Beniamino Scarfone che preannuncia di lasciare l’aula. “Non è un consiglio aperto.

C’è la chiara motivazione di non affrontare il tema. La questione dei brogli pone la questione morale. Si deve convocare in un’aula adeguata”. Il secondo intervento è di Giuseppe Modafferi: «Poniamo un problema di validità di questo consiglio comunale. Mi sono arrivati messaggi di persone a cui impedito l’accesso. Trasparenza e massima partecipazione popolare devono essere rispettate. Vorremmo un dibattito aperto con la massima partecipazione. Poniamo in seria discussione questo consiglio”.
Se ha una solo persona è stato impedito di partecipare al consiglio questo non ca bene» con queste motivazioni lascia l ‘aula anche l’avvocato Francesco Stillitano per Codacons.

Abbandonano l’aula i promotori del comitato Reggio non si broglia che, fuori dall’aula, fanno sentire la loro voce tramite Pasquale Morisani. «Avevamo chiesto un consiglio convocato in un luogo idoneo, l’aula Versace del Cedir, ma così non è stato. Reggio da modello è passata ad essere un luogo in cui non si sa dove sta la democrazia. Richiederemo un consiglio non sui brogli, ma su tutto ciò che è accaduto in città in questo anno: dalla vicenda non chiarita dei murales a tutto il resto».

Commozione nel corso del consiglio per l’intervenuto del consigliere Giuseppe De Biasi, capogruppo della Lega, per chiedere un minuto di silenzio nel ricordo della piccola di due anni di Mesoraca morta di Covid.

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