domenica,Maggio 19 2024

Consiglio sui brogli elettorali, Morisani: «Il Pd ha trattato il tema come un fattaccio esterno da esecrare»

Il coordinamento “Reggio non si broglia” che oggi ha abbandonato l’aula chiarisce: «Partecipare ad un dibattito del genere non avrebbe certo aiutato i cittadini a capire la portata di un fatto così grave»

Consiglio sui brogli elettorali, Morisani: «Il Pd ha trattato il tema come un fattaccio esterno da esecrare»

«Quello che temevamo alla vigilia e che in effetti avevamo già denunciato pubblicamente, si è alla fine verificato. Sit-in, banchetti vari, raccolta firme per una pubblica seduta richiesta ormai da quasi un anno, negata in prima battuta, poi procrastinata e infine concessa, ma solo quando si è capito che proseguire con il muro di gomma alzato in prima persona dal presidente dell’assise Comunale Enzo Marra, non avrebbe portato da nessuna parte coloro che detengono – abusivamente – le leve del potere». Comincia così lo sfogo di Reggio non si broglia, a seguito del Consiglio comunale straordinario.

«Tutto ciò – continua il Comitato – per poi sconsolatamente verificare che, stamattina, invece è andato in scena l’ultimo atto di una pessima commedia, dal copione ispirato all’ostruzionismo più spinto. Controlli, trappole e barriere; l’accesso a Palazzo San Giorgio è stato reso fino all’ultimo momento utile off limits, con la gente rimandata a casa se non si trovava segnata in una lista stampata da un solerte funzionario alla porta. Lacci, espedienti e mezzucci a frotte, dopo la furbata della Pec obbligatoria da spedire quindici giorni prima dell’udienza per poter intervenire ed altri giochetti del genere, leggi l’accoppiata con altri temi (restyling Piazza De Nava) che con i brogli elettorali poco c’entrava.

Insomma, vane e ostili complicazioni burocratiche che non avrebbero sfigurato al cospetto della corte dell’Impero bizantino, ma tant’è… Considerato tutto ciò e dopo un immediato confronto fra coloro del comitato che avevano preannunciato intervento, alquanto spontaneo e sensato è apparso per noi, quindi, prendere atto che partecipare a un dibattito del genere non avrebbe certo aiutato i cittadini a capire la portata di un fatto così grave, così come quello accaduto nelle scorse elezioni e pertanto altro che non ci è rimasto che abbandonare l’aula dove era in corso una semplice e misera pantomima, messa in piedi dalla politica “abusiva”, in barba ai morti che risultano essersi recati all’urna, così come avrebbero preso la strada dei seggi decine di infermi ed ultra ottantenni, con presidenti di seggio rei confessi ed altri scandalosi comportamenti che ancora oggi non sono stati sanzionati dalla giustizia.

In ogni caso – conclude – sappiano i detentori del potere comunale, che la nostra battaglia prosegue più convinta di prima. Anzitutto riproponiamo l’invito a far svolgere il prima possibile una vera e propria seduta di un consiglio comunale aperto, con tutti i crismi che una seduta del genere richiede, leggi incontro esclusivamente dedicato ai brogli elettorali perpetrati, e in una sede adeguata, quale è senza dubbio la già indicata sala Versace al Cedir, sala che già in passato ha ospitato incontri pubblici istituzionali o anche la stessa Piazza Italia. Inoltre, ai reggini che ancora credono al sacrosanto diritto alla partecipazione e dell’autodeterminazione popolare, assicuriamo che il nostro impegno continuerà a essere massimo e incondizionato, così come la lotta all’arroganza liberticida di chi “ad horas” ci governa».

Pasquale Morisani: «Necrofori della politica che dovrebbero essere ripudiati dall’intera maggioranza consiliare»

«Esterrefatti ed increduli abbiamo assistito ad un Consiglio comunale-Farsa sul tema dei brogli elettorali che poteva registrarsi – in quelle fattezze tragicomiche – soltanto in questa sfortunata Città; afflitta da una classe dirigente politica “sinistra” che ha fatto della sfrontatezza la sua dottrina e della tracotanza dei forti e degli impunibili la sua filosofia morale». È quanto afferma Pasquale Morisani.

«Il Consiglio comunale aperto – continua – che avevamo richiesto lo scorso anno con il supporto di una massa importante di cittadini, ha avuto uno svolgimento che è da considerarsi “una perla” della storica capacità di vecchi e nuovi marxisti (e di vecchi DC ossequiosi) di manipolare e contraffare fatti, circostanze, notizie di reato e responsabilità soggettive riguardo la miserabile operazione che portò a far votare, per il PD di Falcomatà e di Irto, anziani e ammalati inconsapevoli e financo reggini deceduti, oltraggiando tali soggetti fragili, la memoria dei defunti e le loro famiglie.

Quando eravamo bambini ripetevamo – per esimerci dalla responsabilità delle nostre marachelle – una vecchia cantilena dialettale: “non fuja ieu, non fu a Maronna, fu u diavulu cu ducorna” (non sono stato io, non è stata la Madonna, fu il diavolo con due corna!); tale “refrain” è totalmente associabile a questo Partito Democratico reggino che ha trattato la questione brogli elettorali come se fosse un problema avulso e non riconducibile ai suoi esponenti più in vista e ad una serie di soggetti indagati che necessariamente devono essere – per fatti e circostanze – politicamente sodali al centrosinistra.

Il PD ha trattato il tema brogli come un fattaccio esterno da esecrare e non, invece, per quello che è stato: una degenerazione feroce ed arrogante della bramosia di potere di alcuni iscritti al partito di Falcomatà. Ha completamente dimenticato il PD i reati obbrobriosi di questi necrofori della politica che dovrebbero essere ripudiati dall’intera maggioranza consiliare; cosicché l’intera Città deve prendere atto che questo centrosinistra reggino, dei “mai pentiti e dei sempre falliti”, deve ascrivere a sua prerogativa identificativa anche l’aggettivo di “complici”, nella forma tipica dei fiancheggiatori dell’immoralità».

top