Ato unica regionale, secco “no” dalla Metrocity che vuole impugnare la legge

«La Giunta e il Consiglio Regionale della Calabria recedano dalla intenzione di raddoppiare il Termovalorizzatore e dalla realizzazione del rigassificatore a Gioia Tauro. Sia dato mandato, alla struttura amministrativa della Città Metropolitana, di verificare se ricorrano gli estremi per impugnare la Legge regionale n°49/2022 e di adottare ogni azione utile a chiedere alla Regione la promulgazione di una legge organica sull’attribuzione, alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, delle funzioni e relative risorse in materia di Programmazione e Gestione del Trasporto Pubblico Locale, Programmazione e Gestione del Ciclo integrato dei Rifiuti, Agricoltura e Turismo».

Questo, il cuore delle mozioni che il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, riunitosi quest’oggi nell’aula “Leonida Repaci”, ha licenziato all’unanimità dei presenti, (visto che al momento della votazione si sono assentati gli esponenti di centrodestra Giuseppe Zampogna e Domenico Romeo) bocciando le linee guida per l’adozione del Piano dei rifiuti approvato dal Consiglio regionale, e rivendicando la titolarità delle funzioni in materia. L’assise metropolitana ha quindi dato mandato al sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, di andare fino in fondo con «ogni azione utile, anche mediante iniziative pubbliche di dibattito e protesta civile e pacifica».

La mozione Fuda

In realtà, sono due le mozioni presentate nell’odierna seduta di Consiglio Metropolitano dai consiglieri Salvatore Fuda e Giuseppe Giordano, che arrivano in coincidenza con la Giornata Mondiale della Terra e dividono, di fatto, l’opposizione, con il leghista Antonino Minicuci a votare insieme alla maggioranza.

La recente approvazione delle linee guida per l’adozione del Piano regionale dei rifiuti nelle quali, appunto, si prospetta il “raddoppio” del termovalorizzatore di Gioia Tauro e le dichiarazioni del presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, in relazione alla realizzazione di un rigassificatore nell’area ex Corap di San Ferdinando, «hanno allarmato amministratori della Piana di Gioia Tauro e della Città Metropolitana in generale».

«In questi anni – ha spiegato Salvatore Fuda – la Città Metropolitana ha inteso approcciare l’emergenza ambientale in maniera non dogmatica e aprioristica, lavorando non solo alla individuazione di siti per la realizzazione di nuovi impianti moderni per il trattamento e smaltimento dei rifiuti, ma anche pretendendo che gli impianti già esistenti e realizzati dalla Regione Calabria venissero gestiti in maniera adeguata garantendo gli standard ambientali e di sicurezza e adottando gli atti necessari per la loro ristrutturazione secondo le più moderne tecniche e innovazioni». Inoltre, gli impianti che saranno realizzati e quelli la cui realizzazione è stata proposta «comporteranno la produzione pulita e pacifica di energia elettrica e biogas, così da massimizzare i vantaggi per la collettività e ridurre l’impatto sull’ambiente».

Il consigliere Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, ha reiterato l’invito alla mobilitazione sui territori. In tal senso il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, convocherà la Conferenza metropolitana dei sindaci ritenuta «sede naturale in cui prendere scelte così delicate che non possono prescindere dall’interlocuzione coi cittadini e le amministrazioni locali». Lo stesso Versace, infatti, ritiene quello della Regione un «atto politico preso in barba ad una comunità che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali».

La mozione Giordano

In un’altra mozione, il consigliere Giuseppe Giordano ha affermato come, la recente approvazione della legge regionale sulla organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente, «abbia suscitato un acceso dibattito, non solo sul tema specifico della costituzione di un ATO unico regionale ma anche sul rapporto tra Regione Calabria e Città Metropolitana di Reggio Calabria».

Il riferimento è al fatto che la Città Metropolitana, istituita dalla legge Delrio 56/2014, è un ente con peculiarità giuridiche e competenze ben più ampie delle semplici Provincie, tali da renderla quasi una “regione” di dimensioni ridotte. «Affinché il processo di costituzione della Città Metropolitana sia compiuto – ha sottolineato Giordano – è necessario che la Regione le attribuisca le “funzioni”, per come previsto dalla legge». La Regione Calabria, invece, non è stata solo l’unica a non legiferare in tal senso, ma ha, addirittura, ridotto i trasferimenti finanziari che erogava a favore della ex Provincia nelle materie delegate.

Con la legge approvata dal Consiglio Regionale lo scorso 19 aprile per Giordano si è percorso una strada contraria a quella tracciata dalla legge Delrio: «la Regione ha riassunto la competenza in materia di organizzazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti, frustrando oltre 2 anni di programmazione e pianificazione del futuro servizio metropolitano». Inoltre, la Regione Calabria «ha interrotto e non riavviato, nonostante le richieste formali ed informali avanzate, il processo di costituzione dell’Autorità dell’Area Integrata dello Stretto con la Regione Sicilia e la Città Metropolitana di Messina, ritenendo, evidentemente, una minaccia lo sviluppo della Città Metropolitana di Reggio Calabria e di un’Area Integrata dello Stretto che conterebbe 1,2 milioni di cittadini».

Da qui, la richiesta affinché il sindaco facente funzioni dia mandato alla struttura amministrativa di verificare se ricorrono gli estremi impugnare la Legge regionale n°49/2022 e di adottare ogni azione utile a chiedere la promulgazione di una legge organica sull’attribuzione alla Città Metropolitana di Reggio delle funzioni e delle relative risorse.

Metrocity contro la guerra

Nel corso del dibattito, che ha anche registrato l’adesione formale del Consigliere Rudi Lizzi alla maggioranza metropolitana, è stata poi discussa ed approvata una mozione presentata da Conia sul tema della crisi internazionale Russia-Nato conseguente alla situazione ucraina: «Il temuto scoppio di un conflitto armato, con il coinvolgimento delle più grandi potenze nucleari – ha spiegato Conia – potrebbe portare ad uno scontro di dimensioni planetarie». Per questo, nel ribadire il fermo “no” alla guerra, il Consiglio metropolitano «invita il nostro Governo a ribadire, in seno all’intera Comunità internazionale, in primo luogo all’Onu, la necessità di compiere ogni sforzo utile a fermare il conflitto armato; a non esercitare qualsiasi ruolo attivo nel conflitto, ciò nel pieno rispetto dell’articolo 11 della Costituzione ed assume «ogni iniziativa funzionale a favore della pace».

Via libera, infine, allo schema di Convenzione per la gestione, la valorizzazione e la manutenzione integrata dell’Area Archeologica “Griso Laboccetta” proposta dal consigliere Filippo Quartuccio, che ha anche presentato una variazione di bilancio inerente fondi necessari alla realizzazione di eventi artistici e culturali, ed alla mozione sul tema dell’accoglienza degli “Ebrei, multiculturalità e valorizzazione delle Judiche” avanzata dal consigliere Antonino Minicuci.

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