Rendiconto Comune di Reggio, domani si attende la reazione del Prefetto

Saranno ricevuti dal prefetto, Massimo Mariani, domani mattina i consiglieri del centrodestra del Comune di Reggio Calabria. Comunque vada a finire, la vicenda della mancata approvazione del rendiconto agita le acque dell’amministrazione cittadina, scossa da più di un maremoto negli ultimi mesi.

E qualche altra sorpresa potrebbe arrivare domani dalla conferenza della consigliera uscente Filomeni Iatì, sostituta di Angela Marcianò (Impegno e identità) durante il periodo di sospensione. La consigliera è stata protagonista di una serie di battaglie in consiglio comunale e anche lei ha interpellato il prefetto in varie circostanze.

Sicuramente, dopo l’affaire di questi giorni del rendiconto di gestione saltato, avrà qualcosa da dire. L’assessore al bilancio Irene Calabrò è parsa relativamente tranquilla poiché, ha specificato, non è la prima volta che si ritarda nella predisposizione del documento. In realtà, rispetto ai casi precedenti, qualche differenza c’è e non di poco conto.

L’ultimo rendiconto

Bilancio di previsione e Dup 2021/2023 sono stati approvati il 31 agosto 2021, a seguire è stato approvato il rendiconto 2020. In quell’anno particolare, il 2021, ricco di proroghe, la scadenza per l’approvazione del rendiconto era fissata il 31 luglio. La giunta lo ha approvato fuori dai termini di legge, il 2 agosto 2021. Dopo le tante riunioni sul bilancio di previsione, si è iniziato a lavorare sul rendiconto. La stessa Iatì uscì dopo aver relazionato nei preliminari del consiglio comunale, sottolineando che si era trattato di un’approvazione illegittima perché non erano stati rispettati i termini di legge. Di seguito si era rivolta al prefetto per denunciare l’anomalia, ossia la mancata approvazione nei termini del bilancio di previsione.

Da qui la richiesta di intervento allo stesso prefetto ai sensi dell’art. 141, comma 2 del Tuel che spiega «trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio».

Il 7 settembre il rendiconto viene approvato. Dopo sollecitazione, il prefetto scrive di aver mandato una richiesta di parere al ministero. La risposta è che il termine secondo la giurisprudenza non sarebbe perentorio e che il consiglio, seppur in ritardo, alla fine aveva provveduto.

La situazione verificatasi in questi giorni è però differente: la giunta, come abbiamo chiarito, non ha approvato lo schema di bilancio. Il caso della diffida del prefetto riguarda necessariamente il consiglio e non la giunta. Da qui la necessità che il prefetto eserciti il parere sostitutivo del comma 2 dell’art.141 del Tuel. Cosa succederà lo sapremo a giorni.

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