Amministrative 2022, affluenza nel Reggino al 56,2%: votanti in calo in 12 comuni su 20

L’affluenza definitiva in Calabria per i comuni chiamati al voto per le amministrative è stata del 59%. Neanche a dirlo, un nuovo passo indietro rispetto alle ultime consultazioni elettorali di 8 mesi fa, quando alle urne partecipò poco più del 60% degli aventi diritto.

E il dato che viene dal territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria dove alle 23 di ieri sera ha votato il 56,2% degli elettori coinvolti nei 20 centri chiamati a eleggere sindaco e consiglio comunale, riesce ad essere peggiore di quello regionale, ma non in assoluto, perché l’ultima piazza spetta a Vibo con il 54,7. Sopra il 57% si attestano Cosenza e Crotone, mentre Catanzaro va oltre il 64%.

Un po’ in controtendenza rispetto al voto per i 5 quesiti referendari. Se infatti la Calabria vota col 20% del suo corpo elettorale, nel reggino alle urne si è recato il 21% degli aventi diritto. Solo Catanzaro, in cui si votava anche per le comunali, riesce a fare meglio con il 27,4%. E se a Vibo vota con il 19,7%, e Cosenza con il 17,7, Crotone si dimostra la provincia più disinteressata alla campagna elettorale con appena l’11% della partecipazione popolare.

Andamento ondivago

Nel dettaglio dell’affluenza alle urne per questo turno amministrativo il territorio della Città Metropolitana si comporta in maniera ondivaga, manifestando picchi in negativo, ma anche in positivo.

Di certo il dato che salta agli occhi è la partecipazione al voto dei tre più grandi centri chiamati all’elezione del nuovo primo cittadino: A Palmi ha votato il 63,83% degli aventi diritto al voto in flessione di quasi un punto percentuale rispetto alle comunali del giugno 2017.

Ma a Villa San Giovanni, dove si tornava al voto dopo anni tribolati segnati da sospensioni di sindaci, dimissioni della facente funzioni e soprattutto 6 mesi commissariamento il dato è anche preoccupante. Alle urne si è recato il 58.42% dei villesi ben l’8% in meno rispetto al dato (66,9%) della precedente consultazione. Il che significa che il 42% degli elettori ha rinunciato a partecipare ed esprimere la propria opinione. Un dato di cui la nuova amministrazione dovrà tenere conto, puntando a riallacciare il rapporto con una cittadinanza che si è dimostrata delusa e sfiduciata.

A Bagnara le cose non sono andate meglio. Anche qui ha vinto la sfiducia e la disillusione. Alle urne ci va meno della metà del corpo elettorale, e il 47% finale è al di sotto di 4 punti percentuali rispetto alle precedenti comunali.

Tra i comuni che registrano una picchiata nel dato dell’affluenza ci sono anche Staiti dove la sfida tra Giovanna Pellicanò e Domenico Ritorto è stata votata solo dal 27,5% dei votanti. Dieci punti percentuali in meno rispetto alla precedente consultazione. Ma cali vistosi si sono registrati un po’ ovunque. Come a Varapodio dove, rispetto alla precedente tornata ha votato quasi il 15% in meno degli aventi diritto, o a Terranova che ne conta il 7% in meno, o Motta San Giovanni che superato il quorum e riconfermato il sindaco si ritrova con meno 11 punti percentuali tra i votanti.

Un trend positivo, e quindi con aumenti, a volte certamente irrisori, si è invece registrato in otto comuni della provincia: a Calanna si è registrato un +0,20%; a Caraffa del Bianco +3,6; a Ciminà addirittura un +14%; a Laganadi +2; a Placanica che ha già eletto il suo sindaco +10%; a San Ferdinando +0,17; a San Lorenzo +0,34; e a San Procopio, dove c’è già il nuovo sindaco un +7,8%.

L’affluenza

Antonimina 67,09%

Bagnara Calabra 47,08%

Bovalino 64,18%

Calanna 54,52%

Campo Calabro 71,19%

Caraffa del Bianco 41,34%

Caulonia 48,30%

Ciminà 49,84%

Grotteria 47,93%

Laganadi 64,94%

Motta San Giovanni 62,23%

Palmi 63,83%

Placanica 66,31%

San Ferdinando 58,22%

San Lorenzo 37,89%

San Procopio 43,22%

Staiti 27,49%

Terranova Sappo Minulio 54,35%

Varapodio 41,15%

Villa San Giovanni 58,42%

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google