mercoledì,Maggio 1 2024

Patto per Reggio, ecco tutte le incognite

Nel caso in cui le garanzie non dovessero essere rispettate, dopo un primo richiamo e la verifica della Corte dei conti, c'è la revoca dell'accordo

Patto per Reggio, ecco tutte le incognite

Il Patto per Reggio arriva in extremis e sancisce per il Comune un’ottima possibilità di aiuto per uscire fuori dalle secche del capitolo finanza. Sì è vero, l’Amministrazione tenta in tutti i modi di riparare ad antichi guai, causati da precedenti gestioni. Ma è vero anche che da un bel po’ di anni la palla è passata a Falcomatà e company. In questo ordine di pensieri l’accordo col governo costituisce una buona occasione. Tuttavia, lo ricordiamo, non si tratta di regalìe ma di un patto che prevede misure da rispettare per accedere alle agevolazioni.

Un “do ut des”. Nel documento, al primo capoverso vien chiarito che «Il Comune di Reggio Calabria è riconosciuto beneficiario del contributo di cui all’articolo 1, comma 567, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (la legge Finanziaria, ndr), secondo gli importi previsti dal decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze. Tale contributo non pregiudica la possibilità del comune di Reggio Calabria di partecipare all’assegnazione di eventuali ulteriori risorse statali, secondo le modalità individuate dalla legge. Il contributo è erogato entro il 31 marzo di ogni anno. Per l’anno 2022, il contributo è erogato entro il 30 settembre». Ma il Patto, rispetto alla prima stesura, è cambiato. Vediamo le incognite rappresentate proprio da queste differenze.

La razionalizzazione dell’uso degli spazi

Il terzo capoverso del terzo punto dell’accordo prevede «la razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi occupati dagli uffici pubblici, al fine di conseguire una riduzione di spesa per locazioni passive, come indicato nell’allegato cronoprogramma». Una visione generica che non entra nel particolare e che non elenca più specifici ambiti come previsto nella prima stesura del Patto che prevedeva invece «razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi occupati dagli uffici pubblici, al fine di conseguire una riduzione di spesa per locazioni passive, in particolare con la riduzione della spesa per la locazione di immobili destinati a sede della società in house (Hermes servizi metropolitani srl) e riduzione della spesa per locazioni destinate a scuole e/o ad altre finalità»

Gli obiettivi del Pnrr

Sempre nel 3 punto, quello per intenderci nel quale «Il comune di Reggio Calabria assicura, per gli anni dal 2022 al 2042, le risorse di cui al punto 2, con la realizzazione delle seguenti misure» sono previste «ulteriori misure di riduzione del disavanzo, di contenimento e di riqualificazione della spesa, individuate in piena autonomia dall’ente, tra cui in particolare: la riduzione della spesa per interessi passivi sull’anticipazione di tesoreria, rispetto alla spesa sostenuta nel 2020; l’impegno a rispettare gli obiettivi e i traguardi relativi ai progetti in cui l’ente risulta attuatore o beneficiario delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale Complementare». Ci soffermiamo sull’ultimo impegno: nel caso in cui le garanzie non dovessero essere rispettate, dopo un primo richiamo e la verifica della Corte dei conti, c’è la revoca dell’accordo.

Essendo però già in ritardo con la programmazione del Pnrr come si potrà essere puntuali nel portare a termine i compiti assegnati? L’augurio per la città, in questo senso, è che si assista a una repentina accelerata perchè “pacta sunt servanda”, gli impegni presi vanno rispettati.

Il miglioramento della riscossione

In ultimo segnaliamo che, come da accordi, il primo punto del terzo capoverso chiarisce che «il miglioramento del livello della riscossione delle proprie entrate, con effetti a partire dal secondo semestre 2025, così come indicato nell’allegato cronoprogramma, sia attraverso l’affidamento della riscossione coattiva delle proprie entrate all’Agenzia delle entrate-Riscossione (AdeR) o a terzi iscritti all’albo di cui all’articolo 53 del decreto legislativo n. 446 del 1997, sia mediante l’anticipazione della consegna dei carichi, come previsto dal comma 572, lettera c), numero 1, dell’articolo 1 della legge n. 234 del 2021». E nel 2025 saremo comunque in una nuova fase per la città e l’Amministrazione alla guida potrebbe non essere quella attuale. Al lettore ogni altra deduzione.

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