venerdì,Maggio 17 2024

Caulonia, il parroco come don Camillo: convoca i politici e monta la polemica

Un incontro voluto da don Antonio Magnoli diventa un caso. Lui si difende: «Bisogna collaborare per il bene comune»

Caulonia, il parroco come don Camillo: convoca i politici e monta la polemica

Ha convocato gli esponenti di maggioranza e opposizione per discutere dei problemi del paese ed esprimere le sue considerazioni. Nulla di strano se l’invito non fosse partito direttamente dal parroco di Caulonia don Antonio Magnoli, finito al centro delle polemiche dopo un incontro con gli amministratori locali.

La riunione

La riunione di qualche giorno fa nell’antica Castelvetere non è passata inosservata agli occhi di alcuni fedeli che sui social hanno espresso tutto il loro disappunto per il comportamento del prete che a molti ha ricordato il personaggio di don Camillo, il celebre personaggio inventato dalla penna di Giovannino Guareschi e impersonato da Fernandel nella famosa serie cinematografica. E mentre c’è chi come Luigi Franco chiede l’intervento del vescovo Oliva «Affinchè sappia guidare e consigliare l’agire del nostro parroco», secondo l’ex sindaco Nicola Frammartino «Si ha la sensazione di essere ritornati a Caulonia ai tempi di Costantino il Grande. Fortunatamente ha sottolineato – anche per la Chiesa quei tempi non possono tornare e Papa Francesco ne è garante. Va difesa la laicità dello Stato. Io l’ho conosciuta una forma di Stato confessionale e non ne ho nostalgia. Le istituzioni devono avere l’orgoglio e la dignità di difendere la laicità dello Stato».

Le reazioni

E proprio come don Camillo anche don Antonio ritiene doveroso oltre che suo diritto intervenire nel dibattito pubblico. «Sono contento che il mio incontro con le istituzioni civili abbia fatto notizia – ha detto il parroco cauloniese – Nonostante il rispetto dei ruoli, sono più che convinto del fatto che bisogna collaborare sempre più per il bene comune. Mi spiace se qualcuno non sia riuscito a captare il mio intento, ma di questo non gliene faccio una colpa. Essere seduti attorno ad un tavolo, e parlare di argomenti inerenti alla vita di una comunità non può che essere un bene per tutti. È vero che i ruoli sono ben diversi tra le due istituzioni, ma è altrettanto vero che la collaborazione tra le parti in quanto presenti sullo stesso territorio è necessaria».

E cita il compentio della dottrina sociale della chiesa sulla collaborazione tra le due istituzioni: «L’autonomia reciproca della Chiesa e della comunità politica non comporta una separazione che escluda la loro collaborazione: entrambe, anche se a titolo diverso, sono al servizio della vocazione personale e sociale dei medesimi uomini. La Chiesa e la comunità politica, infatti, si esprimono in forme organizzative che non sono fini a se stesse, ma al servizio dell’uomo, per consentirgli il pieno esercizio dei suoi diritti, inerenti alla sua identità di cittadino e di cristiano, e un corretto adempimento dei corrispondenti doveri».

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