Condanna Falcomatà, Iatì: «Ulteriore ripercussione negativa sulla città»

«Coerentemente con il mio modo di essere, ho voluto non esprimermi immediatamente dopo la sentenza di condanna di secondo grado di Falcomatà e degli altri amministratori locali per il celeberrimo caso Miramare. Ho preferito riflettere e soprattutto concentrarmi su ciò che più dovrebbe interessare a ciascun cittadino, prima ancora che a ogni soggetto politico del nostro territorio: la città di Reggio Calabria ed i reggini!». Esordisce così Filomena Iatì, già consigliere comunale di Reggio Calabria.

«Ecco, allora che volgendo lo sguardo verso Reggio, non posso non esternare tutto il mio disappunto, la mia contrarietà, il mio dispiacere rispetto a quanto è accaduto e, soprattutto, sta accadendo, dopo la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, la seconda pronuncia di condanna nei confronti del sindaco sospeso! E allora, non posso non evidenziare che quanto accaduto martedì scorso inevitabilmente provocherà una ulteriore ripercussione negativa sulla città di Reggio, privata ancora una volta del suo primo cittadino.

Non è mia intenzione, anche perché non mi compete, commentare il dispositivo dell’organo giudicante, in quanto ritengo che le sentenze non vadano commentate ma semplicemente accettate e rispettate.
Al di là della effettiva colpevolezza o meno del sindaco e degli altri soggetti imputati, che avranno certamente modo e soprattutto tempo per dimostrare la loro verità, il vero problema, oggi – l’unico che dovrebbe davvero interessare a ciascun reggino – è che sono i cittadini di Reggio a non avere più tempo! Ecco, allora, che bisognerebbe prendere atto di ciò e comprendere che, se si ha veramente a cuore la città, non si può restare fermi e pensare che la stessa Reggio debba resistere, come inaspettatamente dichiarato dal sindaco sospeso!

Domando a me stessa e a tutti coloro che amano Reggio, a cosa esattamente dovrebbero resistere i reggini? Quanto ancora i reggini dovranno sopportare? Quanta pazienza ancora dovrà avere la città?
Sono trascorsi 24 mesi dall’inizio del secondo mandato, metà dei quali trascorsi in assenza del primo cittadino, assenza che si protrarrà, probabilmente, ancora per diversi mesi! A chi ancora, follemente, persiste nel dichiarare che l’amministrazione comunale e metropolitana deve proseguire “nel solco del mandato elettorale e delle linee programmatiche premiate dalla cittadinanza in sede elettorale” chiedo di rendere edotta la città sul contenuto di questa pseudo programmazione, nemmeno esplicitata al consiglio comunale?!

E, soprattutto, chiedo se sia giusto affidare la città a due facenti funzione che non sono stati eletti dalla cittadinanza e che sono chiamati da un anno (ancora per diversi mesi) a gestire le emergenze?! Non mi interessano le dimissioni dell’uno o dell’altro, così come non mi interessano le voci diffuse oggi su chi vuole scendere in campo e candidarsi per Reggio! A cosa bisogna candidarsi in questo momento? Prima ancora dei nomi, servono i programmi. Serve visione, serve amore vero per Reggio e per i reggini sempre più rassegnati a un destino che di certo non meritano! Serve umiltà e serve dimostrare, con i fatti però, che ciò che conta non è l’interesse personale ma il bene collettivo, unico scopo che dovrebbe guidare ogni politico! Tutto il resto è passerella. Tutto il resto è il vuoto assoluto. Lo stesso vuoto in cui ormai da tanto, troppo tempo si trova la città!».

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