Si terrà questa sera, alle 18, nella sala consiliare del comune di Gioia Tauro, un incontro fortemente voluto dal sindaco Aldo Alessio, per «costruire un percorso di legalità e di riscatto», alla luce della «recrudescenza delle attività criminali nella città. Le preoccupanti e inquietanti rivelazioni delle ultime inchieste giudiziarie sull’occupazione mafiosa del territorio e della sua economia da parte delle consorterie mafiose – afferma il primo cittadino – ci obbliga a una severa riflessione che riguarda il presente e il futuro dell’intera Piana e delle sue possibilità di sviluppo e di riscatto. È il momento di essere uniti, di fare fronte comune e di essere presenti, con consapevolezza, impegno e fiducia».
Proprio per questo motivo, a seguito dell’operazione Hybris che ha portato all’arresto di 49 persone, l’Amministrazione comunale ha chiamato a raccolta i cittadini, le associazioni politiche, sindacali, culturali, sociali, sportive e di servizio della città, la Chiesa con i suoi pastori, la scuola, i lavoratori, i professionisti, i pensionati, i rappresentanti delle istituzioni e tutte le categorie di lavoro e di servizio all’incontro che si terrà questa sera. Incontro al quale parteciperà anche il neo costituito laboratorio politico “Alleanza gioiese”, composto da Antonino Papalia, che ne è il coordinatore, Roberto Irrera (segretario) e Christian Carbone (portavoce), che non risparmiano qualche frecciatina all’indirizzo dell’Amministrazione comunale.
«Accettiamo l’invito del sindaco al confronto di oggi – hanno fatto sapere i tre -. Il contrasto a ogni forma di criminalità, anche e soprattutto quella organizzata, è una pratica che non può rifuggire chiunque voglia impegnarsi per il bene del proprio territorio. In questo senso però, è necessario fare chiarezza sugli attori da coinvolgere e sul ruolo che essi dovranno ricoprire. Fatti i dovuti complimenti al lavoro meticoloso e per certi versi eroico delle forze di polizia e della magistratura, non possiamo limitarci agli applausi e ai ringraziamenti ma dobbiamo avere il coraggio di assumerci le nostre responsabilità.
Dobbiamo avere il coraggio di dire, senza mezzi termini, che fino a oggi niente è stato fatto per scoraggiare i giovani, principali vittime di questo sistema, nel farsi tentare dalle sirene del guadagno facile e del malaffare, li abbiamo lasciati disorientati e in balia del futuro. Non abbiamo costituito realtà aggregative, non abbiamo favorito l’inserimento dei giovani nella vita “pubblica”. Non abbiamo creato strumenti e consulte per farli lavorare a stretto contatto con l’ente. Non abbiamo pensato a centri d’ascolto utili a curare ma anche a prevenire le patologie ed i “demoni” delle giovani generazioni. Non siamo stati abili ad attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Abbiamo lasciato in balia del destino anche i commercianti, cuore pulsante dell’economia del nostro territorio, rimasti schiacciati tra la crisi economica, il degrado ambientale e la pressione del malaffare.
Potremmo continuare a fare diversi esempi – hanno sottolineato Irrera, Papalia e Carbone – ma non è nostra intenzione inveire. Crediamo che il percorso di costruzione della legalità e del riscatto della nostra terra debba essere costellato di azioni e non di buone intenzioni esposte a voce e manifestazioni utili esclusivamente a guadagnare la prima pagina del giornale. Se si vuole intavolare una seria discussione, senza cavalcare l’eco mediatico, Alleanza gioiese è ulteriormente a disposizione, a noi non interessano le prime pagine dei giornali, il problema è serio e annoso, spesso sottovalutato riportato in auge esclusivamente dopo operazioni di polizia. Si alla concretezza, no all’esibizionismo».