venerdì,Aprile 26 2024

Autonomia differenziata, Falcomatà condanna Occhiuto: «I traditori della Calabria vanno stanati»

Il componente del Pd spinge per l’organizzazione di «una «manifestazione regionale, trasversale, completa che veda presenti tutti: semplici cittadini, sindaci, sindacati, associazionismo e movimenti studenteschi»

Autonomia differenziata, Falcomatà condanna Occhiuto: «I traditori della Calabria vanno stanati»

È un attacco a tutto tondo quello di Giuseppe Falcomatà ha fatto contro il governatore Roberto Occhiuto, nel corso dell’incontro di Lamezia, organizzato dal Partito democratico per dire “no” all’autonomia differenziata e per bloccare il Ddl Calderoli che rischia di spaccare in due il Paese e di affossare definitivamente il Sud.

«Credo che non abbia sorpreso nessuno il fatto che il presidente Occhiuto abbia votato in maniera favorevole al ddl Calderoli  – apre Falcomatà – sbaglieremmo a pensare abbia votato in maniera favorevole semplicemente per aver obbedito a un mandato di partito. Il problema è molto più profondo: Occhiuto non vuole vedere e non sa quali saranno le conseguenze per la nostra Regione rispetto all’approvazione di questo ddl, per il semplice fatto che lui non vive il territorio, non ne conosce i bisogni, non ne sa interpretare i sogni e non conosce le opportunità, in una parola soltanto non sa di essere il presidente della nostra Regione. Da lui ci dobbiamo aspettare di tutto, non dobbiamo sorprenderci delle cose che dirà o farà».

Falcomata aggiunge che «L’autonomia differenziata non è solo la cornice dentro la quale scrive e si disegna il futuro del nostro Paese e sicuramente del Mezzogiorno e della nostra Regione, ma la cornice entro la quale si muove l’iniziativa del nostro partito» e poi spinge per l’organizzazione di una «manifestazione regionale, trasversale, completa grazie al Pd ma che veda presenti tutti: i sindaci in fasce tricolore, i sindacati, i famosi corpi intermedi, l’associazionismo, tutti i movimenti studenteschi perché  deve esserci la consapevolezza di questa legge balorda ci sia e si innesti nei più giovani, semplici cittadini in corteo per chiedere semplicemente il ritiro del Ddl, poi ci sarà tempo per le proposte di legge alternative.

Ora va bloccato l’avanzare del ddl ed eventualmente servirà spostare la battaglia in parlamento. Laddove i nostri parlamentari, con Irto in testa, dovranno stanare i traditori della Calabria, del Mezzogiorni e tutti coloro che, eletti nelle liste del centrodestra che fino a oggi non hanno detto una parola rispetto alle conseguenze di questa legge».

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