Comune Reggio, Cardia: «Fu dell’assessore Neri nel 2015 la scelta di non dichiarare il dissesto»

«Il primo assessore al bilancio del Comune a decidere di non dichiarare il dissesto e di condurre l’ente al risanamento è stato l’avvocato Armando Neri, nel 2015, in occasione dell’approvazione del primo bilancio successivo al Commissariamento. L’avvocato Armando Neri si oppose a coloro che, nel tentativo di penalizzare la classe politica precedente, auspicavano una più facile dichiarazione di dissesto, scegliendo il risanamento, per il bene della Città ed il futuro di Reggio. Questi sono i fatti. Pertanto, il tentativo dell’assessore Calabró e di parte dell’amministrazione di rivendicare la paternitá di questa scelta è ingiusto e poco elegante sotto il profilo istituzionale e politico nei confronti di Armando Neri, che coraggiosamente ha scelto, al tempo, la via più difficile ma più giusta per la Città, come dimostra questa celebrata uscita dal piano di riequilibrio». È quanto dichiara in una nota Mario Cardia, consigliere comunale (gruppo Misto) di Reggio Calabria.

«Un tentativo, dunque, di cancellare la memoria e la verità che non ci stupisce, poiché rappresenta l’ennesimo capitolo della conclamata ipocrisia di un’amministrazione che celebra la memoria solo quando conviene…salvo poi dimenticare in modo selettivo fatti e atti come quello che ho appena ricordato. Ma la Città, per fortuna, ricorda. Grazie alla scelta del risanamento fatta nel 2015 dall’allora assessore al bilancio Armando Neri, si è potuta successivamente avviare una nuova stagione di programmazione politica, di lavori pubblici, di stabilizzazione di personale, di attrazione di fondi comunitari, poi sciupata malamente dall’attuale maggioranza e dal Sindaco sospeso poco dopo l’avvio della sua seconda consiliatura», prosegue il consigliere comunale Mario Cardia, consigliere comunale del gruppo Misto a palazzo San Giorgio.

«Una parte di questa amministrazione deve imparare che la memoria è un valore importante, che non è utilizzabile a loro uso e consumo. Il tutto in attesa del rendiconto consuntivo, di cui ancora il 27 aprile non c’è traccia, con la scadenza di legge prevista per il 30 aprile, tra 3 giorni», conclude il consigliere comunale Mario Cardia.

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