Aeroporto dello Stretto, ex assessore Richichi: «Bisogna farsi rispettare»

«Non si può che prendere atto del rammarico manifestato dal Sindaco F.F. della Città Metropolitana in merito al fatto che la gara, bandita da Enac con l’utilizzo dei fondi previsti per garantire la continuità territoriale di Reggio Calabria attraverso voli da e per Torino, Bologna e Venezia, sia andata deserta».

Ad intervenire è Domenico Francesco Richichi ex Assessore all’Urbanistica e alle problematiche aeroportuali della città di Reggio Calabria.

«C’è da ricordare, però, che il Sindaco F.F. ha collaborato alla individuazione delle condizioni che si stavano predisponendo assieme ai rappresentanti del Ministero dei trasporti, di SACAL e di ENAC anche se, in proposito, riferisce, di avere a suo tempo, espresso dubbi su quanto si stesse facendo. Insomma, se “aveva previsto che la gara per l’aggiudicazione dei collegamenti fra le tre città del Nord e Reggio Calabria sarebbe andata deserta” ed è convinto che “il risultato negativo priverà Reggio Calabria del collegamento con Torino, Bologna e Venezia e renderà vani gli sforzi di promozione del territorio che l’amministrazione comunale e della Città Metropolitana avevano fatto per garantire uno sviluppo turistico ed economico di Reggio e del suo hinterland”, quale è stato il suo ruolo in sede decisionale?

Purtroppo bisogna prendere atto della impotenza delle amministrazioni reggine rispetto a decisioni che passano sopra le loro teste. Ma, ciò appare come piangere sul latte versato e diventa spontaneo chiedersi: perché non si è andati in modo deciso ai tavoli di preparazione della gara, a costo anche di dichiarare inutili i tre bandi preparati da ENAC, visto che si era convinti che le compagnie non avrebbero partecipato agli stessi? Perché la Città Metropolitana e il Comune di Reggio non hanno concordato preventivamente con ENAC, SACAL e Regione le tratte da finanziare e i relativi vincoli ed incentivi alle compagnie che vi avessero partecipato? Se i sindaci di Reggio e Città Metropolitana avevano dei dubbi e timori perché non li hanno manifestati formalmente nelle sedi opportune e non hanno denunciato, facendolo conoscere all’opinione pubblica, ciò che accadeva al tavolo delle decisioni? 

Certamente, l’operazione, non era facile, considerato che ENAC ha sempre, fin dal 1989, dimostrato di non essere benevola nei confronti dell’aeroporto di Reggio sul quale, purtroppo, hanno sempre pesato diverse questioni sfavorevoli: le condizioni infrastrutturali non ottimali diventate, agevolmente, nel tempo, l’appiglio per azioni ostruzionistiche contro lo sviluppo dello stesso, poste in essere da altre istituzioni oltre che da alcune compagnie aeree che trovano poco conveniente operare su Reggio Calabria;  

la concessione pluriennale data a suo tempo ad Alitalia per l’esclusiva sulle tratte Roma-Reggio e Roma-Milano unitamente all’Handling per i clienti in partenza e arrivo nello scalo reggino;  Ati, che ha sostituito Alitalia,  la quale continua a trattare l’aeroporto di Reggio come impresa marginale al limite del fallimento; il mancato possesso di quote di partecipazione, da parte del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria al capitale della società SACAL, e tantomeno al suo consiglio di amministrazione oggi passato, per scelta regionale, in regime di Amministrazione Unica. 

È tempo che Città Metropolitana e Comune drizzino la schiena e facciano valere le loro ragioni, che si facciano rispettare, soprattutto, in un momento in cui la Regione, finalmente, dopo decenni e decenni, ha deciso di destinare dei fondi per la continuità territoriale atta ad incrementare i voli aerei da e per Reggio Calabria. Quindi, si finisca con le lamentazioni, si riesaminino i comportamenti tenuti, apparsi non adeguati alla posta in gioco, e si ponderino bene quelli da tenere in una vicenda che, forse, nasconde una ignoranza sul passato e poca, o nulla, visione sul futuro.

Si pensi ad un progetto nuovo che denunci la inutilità di finanziamenti destinati a garantire le relazioni, addirittura, solo, trisettimanali con Torino e Venezia, e preveda, invece, così come accade in Sardegna, collegamenti giornalieri con Roma e con Milano attraverso voli in partenza da Reggio Calabria di prima mattina e in arrivo in serata, come avveniva in passato. Occorre ripensare al futuro utilizzando al meglio le disponibilità finanziarie messe a disposizione dalla Regione e far passare l’idea che le scelte debbano essere fatte dalle amministrazioni reggine purché si dimostrino e  competenza, decisione e autorevolezza».

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google