Crisi politica a Melito, il sindaco Orlando a muso duro: «Assenteisti seriali e in mala fede»

È una risposta durissima quella di Salvatore Orlando, sindaco di Melito Porto Salvo, alla nota dei cinque consiglieri comunali passati al gruppo misto. Il consiglio comunale ora sarà composto da 11 consiglieri di maggioranza e sei consiglieri nel gruppo misto, tutti fuoriusciti dal gruppo della lista vincente unica candidata nell’ottobre 2021.

Il sindaco Orlando ha voluto rispondere, in una intervista esclusiva a il Reggino, alle accuse ricevute dalla lettera sottoscritta dai consiglieri Antonina Iaria, Gabriella Campagna, Silvia Foti, Luciana Familiari ed Antonino Vadalà.

È venuto a conoscenza delle loro dimissioni dal nostro articolo. Qual è stato il suo primo pensiero in merito?

«Scrivere una lettera del genere significa essere cattivi, in malafede e andare contro gli interessi del paese. Che dicano perfettamente le cose come stanno senza mistificare»

Come sono stati i rapporti con i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza?

«Sono degli assenteisti seriali. In due anni di amministrazione non si sono mai presentati in comune, né di mattina, né di pomeriggio e né di sera. Totalmente assenti. Cinque consiglieri che dal primo giorno non hanno voluto a che sapere della pubblica amministrazione, non hanno collaborato, non sono mai venuti a confrontarsi, non hanno mai portato una iniziativa, non hanno mai intrecciato dei rapporti con l’esecutivo e col sindaco. Io dal primo giorno mi ritrovo con 11 consiglieri che lavorano, che sono quelli che ad oggi fanno parte del gruppo consiliare di maggioranza. Assenti anche per quanto riguarda le sedute in consiglio».

Si parla di un loro mancato coinvolgimento nelle scelte dell’amministrazione.

«Mi criticano di non averli coinvolti ma in realtà, sin dal primo giorno, ho cercato di assegnargli delle deleghe che hanno sempre rifiutato. Addirittura Nina Iaria era assessore fino a giugno dello scorso anno, salvo poi lasciare l’incarico. Al preside Vadalà volevo dare la delega all’istruzione e all’edilizia scolastica, vista la sua carriera da dirigente scolastico, ma è stata prontamente rifiutata.

Alla Familiari, interessata all’ambito delle minoranze linguistiche, ho provato ad assegnare una delega ad hoc ma anche lei ha rifiutato. Così come per gli altri consiglieri fuoriusciti, visti forse solo due o tre volte. Soggetti totalmente assenti, ribadisco, anche in consiglio comunale. Scrivono che manca la capacità di confrontarsi e di comunicare, ma io mi domando: con chi mi devo confrontare?

Con chi non viene mai? Devo mandargli il calesse a casa per portarli in comune? Mi confronto quotidianamente con i cittadini, la mia porta è sempre aperta e ne ricevo a decine tutti i giorni. Loro invece con quali cittadini si sono confrontati? Ma soprattutto quale contributo fattivo o di idee hanno dato in questi due anni?».

Un comune pieno di difficoltà. L’accusa è quella di non saperlo, in buona sostanza, gestire.

«Quando parlano delle difficoltà che il nostro comune sta attraversando, dovrebbero ben sapere che queste difficoltà le abbiamo ricevute a causa di un’eredità pesantissima: 25 milioni di euro di dissesto finanziario. Chi mi sostiene mi dice bonariamente: “ma chi te lo ha fatto fare?”. Eppure noi non ci siamo girati dall’altra parte e siamo qui a lottare per poter reperire ogni possibile forma di finanziamento».

Cosa si sta facendo per garantire i servizi essenziali?

«Nelle mistificazioni contenute nella loro nota, si parla anche di non riuscire a garantire i servizi essenziali: e bene, è quello che stiamo cercando di fare in maniera progettuale. Perché è vero che noi abbiamo delle reti usurate, ma ci stiamo dando l’anima. Ieri ho ricevuto un finanziamento di 250 mila euro per il depuratore, Unito ad un altro che ammonta ad oltre 1 milione 700 mila euro ottenuti con il Pnrr, unico comune della provincia di Reggio Calabria. Per il sistema idrico la stessa cosa, siamo entrati nel finanziamento e di questo sta gestendo tutto Sorical».

E per quanto riguarda la pulizia?

«Se mi dicono che il paese è sporco io rispondo che è vero, perché lo sporcano i cittadini. Lo dico con cognizione di causa portando un esempio eclatante, quello del viale della libertà (dove insiste il liceo Familiari, ndr) che ogni settimana ospita il mercato. Al termine dello stesso viene ripulito dall’azienda Barbato e fa una pulizia totale, togliendo quello che lasciano i mercatali e quello che lasciano i cittadini. Vi invito a tornare la mattina dopo per vedere quello che c’è. In questo senso mi sto dotando anche del supporto delle guardie ambientali per un controllo più efficace del territorio».

La risposta, quindi, sta negli investimenti?

«Abbiamo approvato un programma triennale delle opere pubbliche faraonico, di ben 17 milioni di euro. Soldi veri, risposte reali ai problemi dei cittadini, non noccioline».

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