Villa San Giovanni, Consiglio aperto per dire no alla ‘Ndrangheta: Ferro e Colosimo in prima fila per sostenere la città

È in corso a Villa San Giovanni il consiglio comunale aperto programmato dopo l’atto intimidatorio subito dal sindaco Giusy Caminiti. È il terzo atto che si verifica nella città dello Stretto in meno di un anno.

Prima il telone del “Palloncino” del progetto “Io gioco legale” che fu squarciato. A seguire i proiettili fatti trovare al consigliere comunale Daniele Siclari. Per dire no alla criminalità organizzata la città di Villa si è mobilitata con ben 72 associazioni. Il coordinamento si è costituito lo scorso 5 giugno, chiedendo come primo atto un consiglio comunale aperto.

Oggi, alla presenza della città di Villa San Giovanni, il sottosegretario Wanda Ferro ha garantito «Massima attenzione da parte dello Stato sulla situazione – della cittadina e, in particolare – un’attenta vigilanza su tutti quei fondi che arriveranno in città tra il Pnrr e il progetto del ponte sullo Stretto».


Stesso impegno da parte dell’onorevole Colosimo che ha confermato come sia necessario un’azione culturale che parta dal basso per contrastare ogni forma di illegalità.

Come sottolinea nel suo intervento don Luigi Ciotti: «Non possiamo sottovalutare la massomafia. La massoneria deviata è un male che non possiamo ignorare. Finché non ci sarà una consapevolezza collettiva sulla peste mafiosa la lotta alla mafia non riuscirà ad estirpare il male alla radice. La speranza sta nell’esserci e nell’unire le strade per fare di più e meglio. Non facciamo della legalità un idolo: aveva ragione Giovanni Falcone quando diceva che la legalità non è il fine ma il mezzo indispensabile ma l’obiettivo è la giustizia sociale, cultura, scuola e dare voce e lavoro ai giovani. La malattia diffusa è la delega. Ci sono troppi cittadini a intermittenza. Non basta commuoversi bisogna muoversi».

Presenti tutte le autorità civili e militari e anche religiose, oltre che alla cittadinanza e alle associazioni che hanno voluto schierarsi dalla parte del sindaco, consapevoli che è solo una cittadinanza attiva potrà sconfiggere la ‘ndrangheta.

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