Comune, Ripepi lancia la guerra santa per “Rheggio” e apre la sua campagna elettorale

Prima il distacco più o meno celato dai partiti in consiglio comunale, poi il procedere solo. Ogni giorno, o quasi, una diretta di Massimo Ripepi: segnalare una necessità, portare l’attenzione su un’incompiuta. Le ultime settimane, in particolare, il consigliere comunale (di centrodestra) le ha dedicate a un piano per la difesa dell’aeroporto reggino dai “traditori”, ossia chi, a suo dire, è responsabile del progressivo depauperamento dello scalo. La goccia che fa traboccare il vaso è però la questione delle Reggina, miseramente affossata da traditori, anche qui, e da decisioni di organi amministrativi.

La campagna elettorale

Massimo Ripepi è un fiume in piena e, parola dopo parola, dalla fine della scorsa settimana, non cela il suo obiettivo: la costruzione di un esercito del bene per riprendersi, facendo la guerra, la città. Il modus espressivo del predicatore della Chiesa Cristiana di Reggio diventano così le parole del politico che vuole prendere in mano la situazione e che si dice, anche lui, pronto alla campagna elettorale.

Alza i toni e invoca un cambiamento del nome da Reggio Calabria a Rheggio, da Rhegion 743 a.C. «Orgoglio reggino per reagire – afferma – la città rinascerà dobbiamo costruirla. C’è una voglia di riscatto di tutti. Mentre la politica si è nutrita d’imbroglio. Ho fatto parte di un sistema e non voglio più far parte di un sistema pilotato da chi non ha interesse per la città.

Credo sia giunto il momento di riformare la classe dirigente sulla base di una vera guerra, non ne usciremo se si farà solo campagna elettorale. Non possiamo lasciare la nostra città in balia di poche persone che fanno accordi tra loro imbrogliando le persone. La protesta non basta bisogna fare una guerra per costruire una nuova potente classe dirigente che governi la città. Ho chiesto aiuto anche ai reggini che sono fuori».

Non sarà solo in questa iniziativa politica il “soldato semplice Ripepi” e lo abbiamo già visto dalla presenza costante dell’ex amministratore reggino di Italo Falcomatà, l’imprenditore Giuseppe Falduto.

«Io andrò vanti in questo progetto. Cittadini reggini arruolatevi in questo progetto per Reggio. Come soldati semplici di questo esercito. Dobbiamo costruire un’alternativa, trovare le soluzioni per tutti i problemi della città. Faccio appello ai liberi, forti e coraggiosi. Chiedo aiuto ai reggini di buona volontà a chi sta fuori, a chi ha voglia di far parte dell’esercito anche chi non si vuole far vedere in prima linea, potete dare il vostro apporto dalle seconde linee. Ci organizzeremo in campagna elettorale, si vince costruendo in democrazia le liste che devono entrare li dentro e dovranno entrare i cittadini».

E, in chiusura, «Quando questo esercito governerà la città affronteremo le cose una per una, con l’amore, non sarà facile rimettere in sesto Reggio che è ridotta in cenere».

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