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Comune di Reggio, il ritorno di Falcomatà svuota Palazzo San Giorgio

Ecco come i motori della politica cittadina si rimettono in moto in vista della decisione della Cassazione del prossimo 25 ottobre

Comune di Reggio, il ritorno di Falcomatà svuota Palazzo San Giorgio

Sempre più vicina la data del 25 ottobre. È un conto alla rovescia quello iniziato: tra chi spera e chi trama a palazzo San Giorgio. La Corte di Cassazione quel giorno sarà chiamata a decidere sul ricorso presentato dai legali del sindaco sospeso di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e dagli altri condannati nel processo Miramare. In caso di ricezione dello stesso ricorso i legali potranno fare valere la prescrizione dei fatti ormai risalenti. Di conseguenza verrà meno la sospensione dalle cariche per sindaco ed ex assessori, con un ritorno di Falcomatà al suo posto. In vista della vicina scadenza le pedine cominciano a muoversi sulla scacchiera per i riposizionamenti e i nuovi assetti.

La nuova giunta Falcomatà

Da settimane circola la voce che Falcomatà al suo ritorno sarebbe pronto a far piazza pulita di tutto e tutti. E quasi lo immaginiamo come l’Arcano tredici dei Tarocchi, con la falce, impegnato (politicamente parlando) a tagliare teste di assessori che non hanno portato avanti come dovuto il loro mandato. Ma la realtà è ben diversa dall’apocalittica immagine del tagliatore di teste.

Nessun azzeramento di giunta da parte del sindaco di ritorno. Piuttosto la scelta consapevole degli assessori di rimettere il mandato nelle mani del Falcomatà, semplicemente per motivi di correttezza politica. Questa giunta è stata scelta dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, nel novembre di due anni fa. Giusto e leale da parte degli assessori rimettere il loro mandato e lasciare al sindaco di ritorno le scelte per il nuovo percorso. Mandati rimessi alla mano, Falcomatà avrà già chiaro in testa con quali nuovi amministratori riempire le sedie vuote.

Oltretutto un semplice gesto che potrebbe autorizzare il sindaco a lasciare qualcuno al suo posto, cosa che sembrerebbe più difficile se, ad esempio, dovesse fare piazza pulita di tutti e mantenere uno o due assessori. Con la consapevolezza che per qualcuno rinunciare al mandato vorrà dire uscire definitivamente dal consiglio in caso di mancata conferma.

I due sindaci ff e il nuovo che avanza

Falcomatà è stato lontano dalle scene politiche per ben due anni, ma con l’occhio vigile su quanto accadeva in città, agli intrighi di palazzo, agli ex colleghi che hanno lasciato i banchi di maggioranza in cerca di migliori fortune e sopratutto ai nuovi equilibri. E a quelli che si dovranno formare coi ritorni. Paolo Brunetti e Carmelo Versace sono stati i due prescelti che, in questo periodo di sospensione, hanno retto le fila rispettivamente del Comune e della Città metropolitana.

Brunetti (autodefinitosi sindaco “con la scadenza”) è stato sempre allineato al pensiero di chi lo ha preceduto a palazzo, cercando di fare da mediatore nei momenti di scintille, di tenere il polso fermo davanti a questioni importanti per la città come quella dei rifiuti e tutta la gestione nuova di Arrical, arrivando persino ad alzare i toni col presidente della Regione Occhiuto, dall’altro Versace non le ha mai mandate a dire, soprattutto ai suoi colleghi di maggioranza.

Il sindaco ff di Metrocity pur tenendo a parole alto il nome del sindaco sospeso, in più di un’occasione, ha manifestato un atteggiamento ostile nei confronti dei consiglieri del centrosinistra. In consiglio comunale ha bacchettato senza mezzi termini i dirigenti, ha avuto più battibecchi con assessori comunali, nelle commissioni e durante le sedute del civico consesso, ma il gesto più eclatante è stato il non presentarsi alla conferenza per la nuova gestione della squadra amaranto, segno evidente di una mancata condivisione della scelta fatta da Brunetti.

La logica conseguenza da un lato è che ci si aspetta una conferma in giunta per Brunetti, magari ancora con le deleghe all’Ambiente e all’Idrico che conosce bene e per le quali si è già battuto da assessore e da sindaco. Ma non è assolutamente scontato invece, dall’altro, che Versace venga messo da parte. C’è chi ipotizza un passaggio ad assessore al Comune che comporterebbe però la perdita della carica di consigliere metropolitano.

Il nuovo che avanza

In mezzo a politici di lungo corso però c’è il nuovo che avanza. Carmelo Romeo, il giovane consigliere ha mantenuto con Brunetti le deleghe che gli aveva lasciato Falcomatà: nuovo palazzo di giustizia e museo del mare. Non bruscolini poiché si tratta di opere che, se realizzate, legherebbero per sempre il nome di Giuseppe Falcomatà al futuro della città. L’aspettativa è che dopo aver portato avanti pratiche così difficili il consigliere possa anche ambire ad uno scranno da assessore.

In questo frangente di partite da chiudere, ce ne sono però altre che si aprono. Il toto nomi impazza e impazzerà fino a quando non ci sarà l’ufficialità della nuova giunta.

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