martedì,Maggio 14 2024

Giunta Falcomatà, i giorni passano e i silenzi cominciano a pesare

Non è successo quello che molti avevano auspicato, ossia le dimissioni dell'organo nominato da un sindaco facente funzioni che non è più tale

Giunta Falcomatà, i giorni passano e i silenzi cominciano a pesare

I giorni passano e i silenzi cominciano a pesare. La costruzione della nuova giunta procede per passi microscopici che portano anche qualche nervosismo. Si è passati dallo spauracchio di una immediata ghigliottina (politicamente parlando) al momento del ritorno del sindaco Giueppe Falcomatà, a questo lungo periodo di stasi.

Intanto non è successo quello che molti avevano auspicato, ossia le dimissioni di una giunta nominata da un sindaco facente funzioni che non era più tale. Come nel gioco del domino, cade uno, cadono tutti. Ma così non è stati. Gli assessori, dopo l’iniziale momento interlocutorio, hanno capito che avrebbero avuto un lasso di tempo per proseguire.

Il punto che è il tempo che scorre senza il cambiamento delle pedine fa sembrare meno drastico il cambiamento di rotta auspicato per i suoi “musicisti” dal sindaco. E ne mette anche in dubbio la futura sussistenza. Insieme ai lettori ci prepariamo ad affrontare una stasi di qualche giorno nelle trattative.

Falcomatà ambasciatore Anci

Come abbiamo anticipato Falcomatà sarà a Roma, come testimonial di Anci per un incontro con le camere di commercio nazionali. Il ritorno del sindaco, come ricordiamo, è stato sancito dal suo saluto a Genova all’Assemblea annuale dei sindaci. Da allora il sindaco ha rinforzato la sua posizione di ambasciatore. Un sostegno che comunque potrà giovargli per le future destinazioni politiche.

Dunque la ripresa delle trattative è fissata al suo ritorno, venerdì, giorno in cui si farà il punto (definitivo) con il Pd. Una sosta che invece potrebbe agevolare il lavoro di sintesi da fare.

Chi vuole l’azzeramento?

Le posizioni le abbiamo chiare: Falcomatà è tornato con l’idea di azzerare e di dare così l’esempio di una ripartenza con nuovi attori, alcuni scelti con alti profili per completare i quasi tre anni di mandato nel migliore dei modi. Qualunque cosa dovesse accadere lo spargimento “di sangue” ci sarà necessariamente. Sia che venga accordato lo stravolgimento, sia che siano sacrificate solo pedine per il Pd.

La mossa meno dolorosa, ma solo per gli attori principali, Pd e sindaco, sarebbe chiudere col passato totalmente, senza dover scegliere tra quali assessori debbano rimanere e quali no. Le scelte ad personam potrebbero suonare come una bocciatura nei confronti di un singolo che avrebbe poi di certo il dente avvelenato, non solo col sindaco, ma coi Dem. Prendendosi la responsabilità dell’azzeramento il sindaco potrebbe poi dedicarsi ai nomi dei nuovi componenti della giunta.

L’interpartitica no, non l’avevo considerata

Col Pd se ne riparlerà come da appuntamento venerdì. Restano le non semplici situazioni per scegliere l’assessore dei Democratici progressisti e quello dei Italia viva. Il nome di Brunetti lontano da quello del partito complicherebbe ulteriormente le trattative col centrosinistra. Si conferma inascoltata la richiesta dei Socialisti che, tentando di salvare il salvabile (Irene Calabrò), avrebbero richiesto una interpartitica. Ma l’idea della riunione che potrebbe ulteriormente ingarbugliare la situazione è rimasta inascoltata.

Articoli correlati

top