IL CASO | Anoia, scuole cittadine snobbate e iscrizioni nei paesi limitrofi: l’allarme del sindaco Demarzo
Il primo cittadino si interroga sul fenomeno ormai dilagante di non iscrivere i propri figli negli istituti scolastici cittadini: «Dobbiamo chiuderli?»
Il fenomeno dello spopolamento scolastico che sta vivendo il comune di Anoia, ha portato il sindaco Alessandro Demarzo a interrogarsi su quale sia la causa che spinge i genitori a iscrivere i propri figli negli istituti scolastici dei paesi vicini, anziché in quelli cittadini. Con grande preoccupazione per l’ormai dilagante abitudine, il primo cittadino ha cominciato a chiedersi «a che cosa serve ristrutturare gli edifici scolastici per renderli più accoglienti e adeguarli alle nuove esigenze di sicurezza dotandoli di nuovi servizi di tecnologia avanzata, quando poi i genitori preferiscono far frequentare le scuole dei paesi vicini ai propri figli? E le nostre scuole? Dobbiamo procedere alla loro chiusura?».
Il sindaco sostiene che «ci saranno tante motivazioni per ogni bambino che viene trasferito, ma è inaccettabile e ritengo che fra qualche anno si assisterà a un gravissimo problema sociale se continuerà questo modo di fare. Certo un sindaco non potrà mai sostituirsi al dirigente scolastico, nè ai docenti, ma io ugualmente voglio richiamare l’attenzione di tutti e soprattutto dei genitori su queste emigrazioni che provocheranno solo disagi e danni a tutta la comunità. Saranno migliori i sevizi nelle altre scuole?
Beh non credo che i docenti di Anoia siano inferiori professionalmente a quelli degli altri paesi, allora? – continua il primo cittadino -. Cosa c’è che non va? Lo chiederò al dirigente, ai docenti e ai genitori, ma mi rivolgerò anche alle Istituzioni più alte per avere delucidazioni. Non ditemi del calo demografico perché è un problema che riguarda tutti i paesi, nessuno escluso. Non voglio offendere nessuno, né creare polemiche inutili. Voglio solo che si rifletta».