lunedì,Aprile 29 2024

Reggio, il centrodestra in Consiglio comunale chiede l’istituzione di una Commissione d’inchiesta per le piste ciclabili

Lunghi preliminari nell’odierna seduta della massima assemblea cittadina, dominata dal disastro sulle strade reggine

Reggio, il centrodestra in Consiglio comunale chiede l’istituzione di una Commissione d’inchiesta per le piste ciclabili

Si è aperto con quasi due ore di ritardo rispetto all’orario della convocazione, il Consiglio comunale di oggi. Il presidente Enzo Marra ha infatti convocato una conferenza dei capigruppo urgente per discutere l’opportunità di inserire all’ordine del giorno una mozione firmata dalla maggioranza per chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema caldo dell’Autonomia differenziata.
Preliminarmente è Giuseppe Giordano a chiedere all’aula di osservare un minuto di raccoglimento per commemorare le vittime della strage di Cutro, nel primo anniversario della tragedia: «C’è una Calabria che sa reagire, che ha fronteggiato quella emergenza stringendosi ai superstiti», ha detto, vedendo accolta la proposta che era stata caldeggiata anche da Saverio Pazzano.

Poi è stato Nino Minicuci a prendere la parola per ricordare al sindaco Giuseppe Falcomatà che se si poteva fare peggio di prima questo “terzo tempo” ne è un esempio. Il già candidato a sindaco passa in rassegna gli ultimi «fallimenti» dell’amministrazione dal Natale al Carnevale, passando dalla realizzazione della pista ciclabile e della bike lane. «Non riuscite a portare avanti una cosa in maniera decorosa. Che queste piste dovevano essere realizzate si sapeva da tempo, dal 2021, con risorse già stanziate». Per Minicuci bisognava attivarsi per tempo, visto il disastro complessivo dell’operazione, tra ritardi e polemiche. Così, riprendendo l’ultima denuncia social di Falcomatà, propone insieme al centrodestra di istituire una Commissione d’indagine per verificare di chi sono le responsabilità dello «scempio» e soprattutto per scongiurare la perdita delle risorse (oltre 4,5 milioni di euro).

Il capogruppo del Pd, Peppe Sera, saluta la presenza di una rappresentanza studentesca dell’Istituto “Piria”. Poi si domanda: «dove stiamo andando a finire? Tutte le guerre vanno condannate, ma ancor più grave è l’uccisione del pensiero. Il mio riferimento è a Navalny. Non serve il silenzio, ma occorre fare clamore». Il discorso poi scivola sui fatti di Pisa, con le cariche della Polizia agli studenti che manifestavano il loro pensiero. «Quei poliziotti hanno risposto a un comando, con un “obbedisco” senza pensiero. Ed è questo quello che mi preoccupa. Per questo chiedo un applauso perché va incoraggiato il pensiero libero». L’aula accetta di buon grado l’invito di Sera per poi tornare ai lavori consiliari. Saverio Pazzano ritiene sia necessario e fondamentale “studiare la storia” dell’assise cittadina per non dover (ri)partire da zero. Il riferimento è ad un ordine del giorno approvato dal Consiglio nel lontano 2009 ma mai eseguito.

Quell’ordine del giorno infatti prevedeva la costituzione di un organo superiore rispetto a Rup e progettisti che fosse capace di verificare la corretta esecuzione dei lavori pubblici in città.
Poi ricollegandosi al tema della libertà di pensiero ribadisce, anche ai ragazzi presenti in aula, di manifestare sempre il proprio pensiero anche quando è dissenso, e magari con quella creatività di cui si sente un disperato bisogno. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Quartuccio che pone l’accento sul tema dell’educazione, Il capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, ricorda l’approdo di Ryanair all’Aeroporto dello Stretto, avvertendo che adesso tocca alla città farsi trovare pronto.
In tal senso è stato chiesto all’assessore Marisa Lanucara un pacchetto di iniziative, per far rinascere una città turistica. «Non è il momento di attribuire responsabilità, ma di mettere in campo delle azioni concrete. Dobbiamo sfruttare l’opportunità che ci è stata offerta». Poi l’esponente azzurro bacchetta il dem Sera, presidente della Commissione Assetto del territorio, che non ha speso nessuna parola sul disastro delle piste ciclabili: «Non sono più ammessi alibi» conclude Milia rivolgendosi anche a Falcomatà.

Nino Castorina, ricorda da parte sua il «salvataggio» dell’Aeroporto con Oliverio presidente di Regione e Falcomatà sindaco, per dire che se oggi Ryanair arriva a Reggio, lo di deve anche a quella fase drammatica che ha però consentito all’aeroporto di rimanere sempre aperto. Poi, la chiusura netta rispetto alla proposta di una Commissione di indagine per le piste ciclabili: «C’è già la Commissione Lavori pubblici che si occupa di questi aspetti, riuniamola anche ogni giorno».
Il capogruppo della Lega Giuseppe De Biasi focalizza la sua attenzione sulle piste ciclabili, che inquadra in una «mobilità insostenibile». Illustra quindi la sua idea che vorrebbe una pista ciclabile da Catona a Pellaro con ponti ciclabili ad attraversare le fiumare, senza distruggere le strade principali della città».
Massimo Ripepi «le piste ciclabili rappresenta il protocollo che utilizzate voi in genere. Quei lavori sono stati approvati in giunta. Nella delibera di settembre, quando lei non c’era ma c’erano Brunetti e Battaglia, hanno approvato un documento con 56 allegati che spero abbiano letto. Lei ha contestato anche i percorsi, quindi si tratta di due aspetti, il primo dei quali è una responsabilità politica».

Ripercorrendo i vari step chiede3 quindi a Falcomatà di mettere in discussione il metodo utilizzato e non solo i progettisti, chiedendo al contempo le dimissioni di Brunetti e Battaglia, unici superstiti della giunta del facente funzioni. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Demetrio Marino ritiene che l’ultima uscita di Falcomatà sia da rappresentare come uno «schiaffo politico» ai suoi, suggerendo al sindaco più prudenza nella scelta degli uomini e nelle riflessioni che si offrono all’opinione pubblica. Poi Marino ricorda che la Regione Calabria è stata tra le prime ad aderire al Patto del Fondo di sviluppo e coesione incamerando 2,5 miliardi dallo Stato che in parte coinvolge nella programmazione anche i Comuni: «Si attivino tutte le azioni utili per dare un contributo fattivo alla rinascita della città. Non possiamo sempre far pagare i cittadini, ma è il momento di dare migliori servizi ai nostri cittadini».
L’esponente del Carroccio Mario Cardia parta sul piatto della discussione la condizione dei precari dei lavoratori in forza a Palazzo San Giorgio, sollecitando un intervento per la definitiva stabilizzazione.
Dall’altra parte dell’aula Peppe Marino e Filippo Burrone difendono le scelte dell’amministrazione.

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