Ponte sullo Stretto, Villa usa prudenza: «Pronti a rendere il nostro parere ambientale ma senza la valutazione positiva nulla avrà inizio»

«La procura di Roma a seguito dell’esposto ha fatto un atto dovuto. Ha preso aperto un fascicolo nei confronti di ignoti. Non conosciamo i termini e ne le contestazioni che potrebbero derivare. Quella è un’azione giudiziaria che deve seguire il suo corso. Chiaramente non credo che non avrà interferenze sull’opera ponte. Piuttosto credo che in questo momento l’attenzione nel nostro ente si debba concentrare sul parere che dovremmo rendere nei prossimi 90 giorni alla commissione che valuta l’impatto ambientale del ponte. Ci dobbiamo preparare a rendere un parere ambientale. Un parere a difesa del territorio e di difesa della città, della comunità». Lo ha detto senza esitazione il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, a margine di una riunione tecnico operativa con l’ad Ciucci.

L’ordine del giorno principalmente è il piano degli espropri e i comuni hanno ottenuto il link con tutta la progettazione, compreso lo stesso piano degli espropri, ma al momento non è ancora consultabile perché servono le password. Tutto questo in attesa che lo stesso piano venga pubblicato come avviso per le unità espropriate. «Ci siamo concentrati soprattutto su quelle che sono le condizioni dei 150 espropri di cui un terzo sono prime abitazioni. C’è una sorta di avvicinamento da parte della società alle posizioni espresse dall’amministrazione la quale sin dall’inizio ha detto che ciascun cittadino avrebbe dovuto avere la dignità di essere trattato come singolo».

Il sindaco ha confermato come Ciucci ha parlato di un «adeguamento sartoriale, caso per caso. È stato il primo passo, la strada giusta. Anche salvare una casa è un risultato. Ci sono alcune abitazioni per le quali non sarà necessario l’esproprio ma i cittadini potranno essere messi nelle condizioni di scegliere per esempio un’occupazione temporanea con una restituzione delle case». L’amministrazione è in continuo work in progress, un tavolo permanentemente aperto e aggiornato «per offrire anche degli spunti alla Stretto di Messina e delle valutazioni rispetto alle richieste che abbiamo fatto».

L’unico dato certo e confermato è che non ci saranno espropri a luglio 2024 e la prima fase sarà quella «qualora si licenzi l’opera e ci sia il sì del Cipess, della valutazione dell’interferenze. Subito dopo i cantieri per eliminare le stesse interferenze sulla rete idrica, fognaria e pubblica illuminazione, di viabilità alternativa». Una situazione prudenziale e il sindaco vuole tutelare il territorio. «Non si comincia a modificare se prima non avremo la certezza che il ponte si farà. E questa certezza si potrà avere solo dopo che sarà valutato e considerato compatibile dal punto di vista ambientale».

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