Parco Ecolandia diviso tra Comune e Demanio: si punta alla soluzione “Piano città”
Il Parco sorge su aree che appartengono all’Agenzia e a Palazzo San Giorgio. Falcomatà: «E’ un programma che riguarderà tutta la città»
Esiste ancora qualche pastoia burocratica da superare per far sì che il parco Ecolandia diventi a tutti gli effetti il parco della città. Lo ha detto a chiare lettere il professore Tonino Perna che spera nella chiusura di una vicenda che si trascina da diversi anni. «Questo parco – ha detto Perna ai nostri taccuini – c’ha progetti importanti in corso, non solo qua, anche ad Arghillà, e bisogna ancora definire gli aspetti burocratico amministrativi pendenti. Noi abbiamo un contratto che scadeva nel 2026. Cioè in scadenza nel 2023 più tre anni di proroga. Però c’è un problema fra Comune e Demanio che deve essere risolto. Perché una parte, noi siamo qua, è del Comune, ma se ci spostiamo di cinquanta metri è Demanio».
Per Tonino Perna è un problema loro, che devono risolvere loro. «Noi non dobbiamo fare nulla. Noi semplicemente dobbiamo lavorare perché qua dobbiamo mantenere dieci persone, un contratto regolare a tempo indeterminato, non so se mi spiego qual è il costo, e quindi abbiamo bisogno di lavorare». Una riflessione ad alta voce e una richiesta di portare a conclusione una questione atavica che però non rimane lettera morta. Abbiamo girato la domanda al primo cittadino, Giuseppe Falcomatà, che in una dimensione più ampia, sta provando a risolvere il problema con una fitta interlocuzione con l’Agenzia del Demanio.
«Questo è uno dei tanti terreni, ma anche aree della città, che nel corso degli anni, dei decenni, non ha mai completato quei passaggi burocratici. Oggi per fortuna devo dire che c’è una fase di grande operatività dell’Agenzia del demanio, di grande voglia di dialogo e di confronto con l’amministrazione comunale e quindi questi passaggi burocratici verranno affrontati attraverso diciamo anche delle compensazioni dare-avere fra Agenzia del Demanio e il Comune di Reggio Calabria e quindi tutte quelle situazioni come ad esempio Ecolandia che ad oggi sono indefinite verranno definiti in un quadro più generale».
Il “Piano Città”, nelle intenzioni dell’Agenzia del Demanio è uno strumento di pianificazione per costruire una strategia immobiliare integrata che consideri tutti gli asset pubblici presenti su un territorio e i diversi fabbisogni. L’obiettivo è quello di individuare soluzioni allocative delle funzioni pubbliche in grado di massimizzare l’efficienza dei servizi, la rigenerazione urbana, il benessere della collettività, la valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare, anche culturale, in sinergia con i territori.
«Dico che c’è una straordinaria operatività dell’Agenzia del Demanio – ancora Falcomatà – e lo dico in senso ovviamente positivo, perché l’Agenzia non si è posta nei confronti dell’amministrazione comunale come un’istituzione che comunica in maniera rigida quelle che sono le proprie attività. Anzi loro ci hanno proposto questo Piano città, e Reggio Calabria credo sia una delle poche città in Italia, forse l’unica del Mezzogiorno, ad attuarlo. Con questo programma l’Agenzia del Demanio dice io devo ricollocare degli uffici. Questi sono gli spazi che mi servono, ditemi se per voi va bene o se in quell’area avete altri progetti di rigenerazione urbana, di riqualificazione degli spazi e ragioniamo insieme su come io posso collocare questi uffici. E questo vale per tutta la città, vale per il rione Modena, ovvero per la Polveriera, per il campo Coni, vale per Ecolandia, vale per il Circolo del tennis, vale per tante aree del litorale nella zona dell’Oasi, nella zona del Parco lineare sud, nella zona di Gallico e Catona. Insomma un ragionamento a trecentosessanta gradi. E credo sia la cosa migliore che si possa fare, tra cui anche Ecolandia. Insomma, cerchiamo di definirlo al più presto».