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Ponte sullo Stretto, in carcere chi protesta? Bonelli non ci sta: «Repressione per un’Italia che non vuole l’opera»

La proposta di modifica inserisce, infatti, tra le aggravanti dei reati di violenza o minaccia quella «commessa al fine di impedire la realizzazione di un'opera pubblica o di un'infrastruttura strategica»

Ponte sullo Stretto, in carcere chi protesta? Bonelli non ci sta: «Repressione per un’Italia che non vuole l’opera»

Si parla già di bavaglio ai No ponte. Dopo la grande manifestazione di sabato scorso arriva un emendamento “anti-No Ponte” nel pacchetto depositato dalla Lega al ddl sicurezza in discussione nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. 

La proposta di modifica inserisce, infatti, tra le aggravanti dei reati di violenza o minaccia quella «commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica». In questo caso, si legge nell’emendamento presentato dal Carroccio, «la pena è aumentata da un terzo a due terzi».

Eppure l’Eurispes ha certificato come oltre la metà degli italiani siano contrari a Ponte sullo Stretto.  Il 60,4%, dice no all’opera, il 61,2% al Reddito di cittadinanza. È quanto emerge dalle indagini campionarie contenute nel Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes. Il 60,4% dei cittadini è infatti contrario alla costruzione della grande opera pubblica, il 61,2% al sostegno al reddito. Inoltre il 58,5% è contrario al prolungamento del Superbonus per l’edilizia. Il 52,7% del campione è infine contrario all’ipotesi di fissare il limite di velocità di 30 Km/h all’interno dei centri urbani. 

Ma la Lega non ci sta. «La Lega vuole mandare in carcere chi protesta contro il ponte sullo stretto di Messina. È la conferma della svolta autoritaria e repressiva nei confronti di chi dissente dalle folli politiche di questo governo. Il deputato della Lega Iezzi ha presentato un emendamento al DDL sicurezza in discussione nella commissione affari costituzionali, che introduce un nuovo articolo del codice penale che punisce chi minaccia di impedire la realizzazione di un’opera pubblica e di un’infrastruttura strategica. Fare un volantino potrà essere perseguito secondo questo emendamento». Così in una nota il deputato di AVS e portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. 

 «L’emendamento Iezzi vuole intimidire la legittima protesta contro il ponte e, se fosse approvato, verrebbe previsto il carcere da 4 a 20 anni anche a chi, con immagini o atti simbolici, possa minacciare il blocco di opere infrastrutturali. Per chi protesta, quindi, è prevista una pena tripla rispetto alla corruzione e ad altri reati gravi come la rapina. Siamo in una vera emergenza democratica. La Lega, che con il suo ministro Salvini ha affidato lavori per oltre 15 miliardi di euro senza gara pubblica, come il ponte sullo stretto di Messina e la diga foranea di Genova, e che non ha accolto le contestazioni di irregolarità dell’Autorità nazionale anticorruzione sulle procedure adottate dal ministero delle infrastrutture, vuole mandare in carcere chi protesta! Sarà dura opposizione in parlamento e nel Paese non solo in relazione a questa norma, ma anche contro chi sta devastando il territorio con opere dannose come il ponte sullo stretto, mentre in Sicilia un milione di persone non ha accesso all’acqua potabile a causa della siccità e dell’assenza di interventi sugli acquedotti», conclude. 

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