venerdì,Aprile 26 2024

Frosinone-Reggina, le pagelle: male quasi tutti, si salvano in tre

Fra i migliori Di Chiara e il subentrato Menez. Male Amione e Kupisz, responsabili sui primi due gol dei ciociari

Frosinone-Reggina, le pagelle: male quasi tutti, si salvano in tre

Micai 6: può far poco sul gol di Charpentier, è bravo su Canotto ad evitare un raddoppio che però arriva immediatamente dopo. Senza colpe.

Loiacono 5.5: soffre per tutta la partita, entra insieme a Kupisz, in maniera negativa, nell’azione del 2-0.

Amione 5: si perde Charpentier nel calcio d’angolo che sblocca la partita. A volte cerca degli anticipi, poi mancati, che squarciano la difesa amaranto. 

Di Chiara 6: è adattato ma si vede poco, il migliore del pacchetto arretrato. 

Adjapong 5: Zerbin lo mette in grande difficoltà, costringendolo a preoccuparsi esclusivamente della fase difensiva. Dal 59’ Giraudo 5.5: incide poco, pur entrando in una fase complicata.

Crisetig 5.5: Ricci e Rodhen gli tolgono respiro, prende un paio di brutti colpi che costringono Stellone a toglierlo in anticipo. Dall’83 Hetemaj sv.

Bellomo 5.5: prova a far salire la Reggina nel primo tempo ma non riesce a creare densità offensiva. Dal 59’ Menez 6: entra e mette in porta un bel gol che viene vanificato dal VAR. La notizia, però, è vederlo così tanto in fiducia.

Bianchi 5.5: la marea gialloblù nel primo tempo sommerge anche i suoi compiti d’interdizione. Lievemente meglio nel secondo tempo. 

Kupisz 5: spinge poco, nonostante Ciano prediliga le vie centrali per offendere. Il suo errore permette apparecchia il gol del 2-0 al numero 28 gialloblù.

Galabinov 5.5: torna titolare ma non protagonista. Gatti lo contiene senza particolari problemi e la sua posizione irregolare vanifica il gol del 2-1 di Menez.

Tumminello 5: tocca pochissimi palloni, netta involuzione rispetto alla positiva prova con gol di Ferrara. Dal 70’ Denis 5.5: entra subito dopo il raddoppio di Ciano, a partita già compromessa. 

Stellone 5: la Reggina torna brutta, il passaggio a vuoto ci sta. A rendere perplessi, però, è l’approccio così arrendevole: gli zero tiri verso lo specchio fanno storcere il naso.

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