venerdì,Aprile 26 2024

Reggina, le dichiarazioni di Santander e un equivoco che poteva essere evitato

Dopo tre partite e zero gol in sei mesi, l'attaccante paraguaiano ha rilasciato un'intervista che ha ulteriormente acceso le polemiche sul club amaranto

Reggina, le dichiarazioni di Santander e un equivoco che poteva essere evitato

«Dovrei tornare a giugno, anche se con la situazione che c’è alla Reggina, non vedo molti aspetti positivi. Ci sono alcuni pagamenti dovuti non solo a me, ma anche ad altri ex compagni di squadra e parliamo di cifre importanti. Non conosco i dettagli della situazione e non voglio entrare in polemica. Comunque ho un contratto con loro, dovrei tornare, ma vedremo a fine anno di trovare la migliore soluzione». Dichiarazioni, in punta di fioretto, di Federico Santander. Un’intervista concessa a Sportitalia.com che ha allargato le polemiche che attanagliano la situazione economica amaranto in maniera francamente evitabile.

Mancanza di rispetto

In primis perchè l’ex Bologna ha lasciato lo Stretto a gennaio, tornando al Guarani. Un movimento, come sottolineato dallo stesso giocatore, in prestito, che dunque presuppone un ritorno a giugno in amaranto. Le parole di Santander, dunque, sono una totale mancanza di rispetto del giocatore, già decisamente poco incisivo sul campo nei mesi trascorsi in amaranto.

All’apporto inesistente dato sul rettangolo verde , dunque, si aggiungono dichiarazioni che creano un equivoco che poteva e doveva evitarsi, anche per il rispetto verso un club che lo ha fortemente voluto, ingaggiato e pagato regolarmente fino al suo addio e che, una volta omologato il concordato col Tribunale, gli pagherà anche le spettanze rimaste. E poco importa che sulla stessa testata che ha pubblicato l’intervista sia apparsa in merito una precisazione sulla situazione descritta da Santander, poco rumorosa rispetto al virgolettato dell’attaccante.

A voler pensar male, peraltro, si potrebbe pensare che il paraguaiano abbia voluto forzare un po’ la mano, con l’idea di poter essere liberato a giugno. A voler pensar male, eh, ma speriamo di sbagliarci.

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