Reggina: cautela e ottimismo per l’omologa. Occhio alle svolte societarie

La Reggina freme. Ieri si è svolta l’udienza al Tribunale di Reggio Calabria per mettere il timbro definitivo al concordato presentato dalla società amaranto. Un passo che, vi abbiamo scritto tante volte, permetterebbe al club dello Stretto di chiudere una pagina nera, riducendo i danni di un triennio illogico dal punto di vista della gestione economica. Quanto avvenuto, se la risoluzione della faccenda sarà positiva, dovrà essere d’insegnamento, con errori da parte di tutti.

Attenzione

Come detto, sebbene si debba essere quanto più possibile cauti, le sensazioni inerenti il responso che arriverà lunedì sera sono positive. Non è da escludere una leggera modifica del piano, ma anche un’approvazione revisionata sarebbe un successo per la società di Felice Saladini, pronto poi a onorare gli impegni economici – circa sette milioni di euro – necessari alla chiusura della stagione 2022/23 e all’iscrizione al prossima campionato.

Non andrà sbagliato nulla in tal senso, vista l’attenzione massimale che i vertici del calcio italiano riserveranno alle documentazioni che la Reggina sta incartando al Sant’Agata.

Movimenti

Qualora tutto filasse verso la conclusione positiva della vicenda, occhio anche a possibili novità dal punto di vista societario. Con l’approvazione del piano di rateizzazione, la Reggina diventerebbe un club oggettivamente invitante dal punto di vista economico, visti i risultati sportivi raggiunti in questa stagione, la solidità della struttura dirigenziale, composta da professionisti di livello nazionale, il Centro Sportivo Sant’Agata e una piazza che si è classificata al quinto posto per media spettatori dietro solo a Bari, Palermo, Genoa e Cagliari.

Qualcosa si è già mosso, ma non si può neanche parlare ancora di trattativa. Di certo, però, una Reggina con l’omologa ottenuta potrebbe anche esser pronta a ulteriori, positive, svolte, dal punto di vista societario. 

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