Da Bolzano a Locri con l’entusiasmo di sempre, la nuova Reggina riparte dai suoi tifosi

Dal sogno serie A svanito a Bolzano, alla ripartenza di Locri tra i dilettanti. In tre mesi per la Reggina (o se volete Lfa Reggio Calabria) è cambiato tutto, dalla categoria, alla dirigenza fino allo staff tecnico e ai giocatori. Quello che non è cambiato è l’amore dei tifosi amaranto che, nonostante un’estate di bocconi amari da digerire, oggi erano in migliaia a sostenere nella Locride l’undici allenato da Bruno Trocini. E contro il San Luca è stato un po’ per il club dello Stretto come giocare in casa.

Il piccolo impianto di viale Cosmano, ironia della sorte inaugurato 21 anni fa proprio da un’amichevole del Locri contro la Reggina allora di Franco Colomba, traboccava di entusiasmo e passione sin dal riscaldamento pre partita. Una scarica di emozioni avvertita dai giocatori in campo, chiamati a ricambiare con i risultati l’affetto dei loro aficionados. «Non riesco a darmi pace – racconta un tifoso -. Lo scorso anno c’erano Fabian, Hernani, Canotto, Mayer ed oggi…». Qualcun altro pensa già alle trasferte in Sicilia: «Fino a Trapani saranno quattro ore di macchina». Il più acclamato dal pubblico è Nino Barillà, figlio del Sant’Agata tornato per dare il suo contributo alla risalita del club.

La ferita della cancellazione dalla serie B non si è ancora rimarginata. E al presidente della Figc Gabriele Gravina e all’ex patron Saladini dalla gradinata non sono state dedicate propriamente parole al miele. Tuttavia per i tifosi la priorità del nuovo corso deve essere una sola, e lo fanno capire con un lungo striscione esposto durante il match: «Marchio e identità, primo obiettivo».

A sostenere la nuova Reggina nella Locride anche il pm Stefano Musolino e il sindaco della Metrocity Carmelo Versace. «Lo spirito è quello di sempre – ha detto – quello di sostenere questa maglia e questo nuovo progetto. Veniamo con tanta umiltà in questo bellissimo impianto ad affrontare una squadra importante come il San Luca nel primo derby dell’anno».

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