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BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | A Varazze la villa Cilea con il pianoforte a coda e i manoscritti del maestro originario di Palmi – VIDEO

Uno scrigno di tesori chiuso al pubblico e che adesso rischia anche la vendita. Il compositore calabrese visse e animò quei saloni con la moglie Rosa Lavarello fino alla sua morte, avvenuta nel 1950

BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | A Varazze la villa Cilea con il pianoforte a coda e i manoscritti del maestro originario di Palmi  – VIDEO

Da Reggio Calabria a Varazze, nel savonese in Liguria. Qui Francesco Cilea, compositore originario di Palmi nel reggino sposò Rosa Lavarello e morì nel 1950. Tra questi due luoghi viaggia il desiderio che Villa Cilea, dove il maestro visse a lungo, sia riaperta e fruita come bene pubblico e storico e vivace presidio culturale. Un desiderio che deve fare i conti con una possibile prospettiva di vendita da parte della Siae, alla quale fu lasciata in eredità.

Basteranno il suo valore e la sua bellezza a salvarla? Essa costituisce un luogo del cuore non solo a Varazze, dove pure lo è stato con tanto di battesimo del Fai, ma anche nel reggino.

A Palmi, infatti, Francesco Cilea nacque nel 1866. A Varazze, visse a lungo proprio a Villa Cilea con la moglie Rosa Lavarello e morì nel 1950. Palmi e Varazze due luoghi con un’anima comune. Dunque Villa Cilea è parte di una storia iniziata in Calabria e approdata in Liguria. Una storia che continua attraverso la musica di Cilea che risuona anche nelle note eseguite e rivisitate dai giovani studenti del conservatorio di Reggio Calabria alla sua memoria intitolato. Giovani che anche la scorsa estate, per il terzo anno consecutivo, hanno animato le strada varazzine nell’ambito della kermesse “In viaggio con Cilea”.

La musica viaggia per continuare a emozionare come è auspicabile che possa fare anche Villa Cilea con il patrimonio materiale e immateriale che custodisce. Un patrimonio che rischia di andare disperso, senza un intervento sinergico delle istituzioni che lo salvi da una vendita a privati.

Gli affreschi e i tesori

Villa Rosa – Casa Lavarello, conosciuta come Villa Cilea, si erge sul lungomare Guglielmo Marconi di Varazze. Si sviluppa su tre piani con grandi saloni. Vi sono custoditi il prezioso pianoforte a coda di Francesco Cilea, alcuni manoscritti, la scrivania personale del maestro. Costruita nell’ottocento in stile Liberty, la villa svela lontani richiami cinquecenteschi che andrebbero indagati.

I suoi saloni sono di fatto piccoli musei impreziositi da affreschi di scorci naturalistici e ornati da medaglioni. Le suggestioni narrano di spazi aperti, affacciati su ville e giardini, sotto un cielo azzurro.

Ad impreziosirli le raffigurazioni di Venere, dea dell’amore accompagnata da Cupido, e di Diana cacciatrice, di un ancella e di selvaggina. Tutte opere di Luigi De Servi. Alla giovanissima Rosa Lavarello lo stesso De Servi dedicò nel 1895 un ritratto conservato nello studio del musicista al primo piano della villa, unitamente a quello anonimo del maestro Cilea e ad altri ricordi e fotografie.

In viaggio con Cilea

All’interno, dunque, sono ancora custoditi beni del patrimonio artistico e musicale del Maestro. Nel 2015 anche luogo del cuore del Fai (Fondo Ambiente Italiano), oggi chiusa, villa Cilea e tutto ciò che custodisce devono oggi essere salvaguardati da una vendita a privati di cui ormai si parla da qualche anno. Occorrono interventi che dovrebbero coinvolgere entrambi i contesti istituzionali di Liguria e Calabria, visto cosa si rischia di perdere. Al momento le uniche voci si sono levate in Liguria ma il rischio resta.

Occorre, altresì, destare nel territorio e nella comunità di Varazze, un senso di orgoglio. Anche questa ottica da Reggio Calabria a Varazze viaggia pure la musica grazie al festival In viaggio con Cilea, giunto alla terza edizione.

La grandezza di Cilea

«Riaprire Villa Cilea sarebbe un tributo doveroso al grande maestro e compositore. Equivarrebbe a restituire un luogo in cui la grandezza del suo contributo alla storia della musica continuerebbe a essere testimoniato.

Speriamo che In viaggio con Cilea possa proseguire nel dare slancio alla memoria del grande maestro e contribuire a rinvigorire l’attenzione verso Villa Cilea». È quanto dichiara Francesco Romano, direttore del conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.

La bellezza della sua musica

«La musica è il nostro linguaggio. Attraverso di essa speriamo che alimentare il legame tra la comunità ligure e il maestro Francesco Cilea. I concerti e le manifestazioni per le strade, oltre che le virtuose collaborazioni con istituzioni e musicisti a Varazze, attestano non solo il valore della musica di Cilea. Sempre bella da eseguire e condividere, essa si presta tanto a esecuzioni classiche che all’impiego delle percussioni.

Le nostre performance diventano traccia viva di un profondo legame da riscoprire. La comunità molto può fare per la causa di salvaguardia di Villa Cilea». Così Andrea Carattino, coordinatore il dipartimento di Strumenti a percussione e ottoni del conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.

È sua la direzione artistica del festival, giunto lo scorso agosto alla terza edizione. Per una felicissima circostanza Andrea Carattino, di origini varazzine, appassionato di Cilea, è stato chiamato a insegnare docente Percussioni proprio presso il conservatorio reggino intitolato al grande maestro.

In viaggio con Cilea, già gode dell’appoggio dell’assessorato alla cultura del comune di Varazze e del patrocinio dalla Regione Liguria. Un’iniziativa che tesse la tela di un’identità varazzina di cui componente è anche la memoria di Francesco Cilea di origini calabresi. Un’identità da preservare soprattutto attraverso Villa Cilea.

Il rischio di vendita

Oggi, nonostante il suo valore, Villa Cilea è chiusa perché inagibile. Ad aggravare il quadro l’intenzione manifestata dalla Siae, di fatto proprietaria della Villa, di venderla.   

Il 24 Febbraio 1960 Rosa Lavarello donò, infatti, l’immobile alla Società Italiana Editori e Autori affinché venisse destinata «a favorire l’incremento del patrimonio artistico della Nazione con particolare preminente riguardo alla musica lirica, sinfonica e da camera, a vantaggio dei compositori di tale genere di musica anzidetta e per quelli di libretti d’opera o testi per musica sinfonica – corale».

I termini di questo lascito sarebbero scaduti e dunque la Villa potrebbe diventare oggetto di alienazione a privati che ne potrebbero snaturare la destinazione, disperdendone il valore.

La villa, che in passato ha ospitato seppure sporadicamente delle iniziative musicali e culturali e commemorazioni del maestro Cilea, necessita da tempo di ingenti interventi di ristrutturazione. Negli anni scorsi la stessa Siae aveva messo in contro di eseguire tali interventi, intraprendendo anche una interlocuzione con il comune di Varazze, di cui Francesco Cilea è cittadino onorario.

Gli interventi sono rimasti da eseguire e oggi c’è il concreto rischio che tale bene, di fatto rimsto inaccessibile al pubblico, possa essere venduto.

Lo scorso anno il consiglio regionale della Liguria ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dal consigliere Alessandro Bozzano, già sindaco di Varazze. La Giunta è stata impegnata a sensibilizzare il ministero della Cultura (MiC), sulla necessità di provvedere con risorse proprie alla contrattazione preliminare e all’acquisto di Villa Cilea di Varazze. Lo scopo è di assicurare che sia patrimonio pubblico e non privato e sia preservata la destinazione culturale e collettiva.

«Villa Cilea rappresenta una ricchezza per Regione Liguria e tutta la nostra Nazione. Impedire che diventi una villa privata, facendone al contrario un luogo pubblico fruibile e legato al mondo culturale è un obiettivo che stiamo perseguendo con impegno e fatica.

Il percorso che stiamo intraprendendo non è facile, per le oggettive difficoltà legate alla proprietà della Villa, ma l’interesse sinergico tra le più alte autorità di studio della musica potrà far sì che l’obiettivo di assicurare la villa varazzina al patrimonio pubblico possa essere raggiunto».

È quanto ha dichiarato dal consigliere regionale ligure, Alessandro Bozzano, che nei mesi scorsi si è anche reso promotore del coinvolgimento di Giulio Rapetti, in arte Mogol, presidente onorario della Siae. Al momento, però, non si registrano ancora novità. Il rischio di vendita e di dispersione restano attuali.

Francesco Cilea

Nominato Primo alunno maestrino dal Ministero della Pubblica Istruzione mentre studiava musica al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, Francesco Cilea, all’età di ventitré anni compose l’opera d’esordio, di genere lirico, Gina. Dopo averla apprezzata, l’editore Sonzogno gli commissionò la seconda La Tilda, in tre atti. La terza opera L’Arlesiana fu tra le opere italiane rappresentate negli anni Trenta. Il successo, ancora oggi risonante a livello internazionale, arrivò con Adriana Lecouvreur.

E ancora fu Arturo Toscanini a dirigere proprio al teatro alla Scala di Milano nel 1907, la tragedia in tre atti Gloria. Tra il 1913 e il 1916, Francesco Cilea diresse prima il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e poi, dal 1916 e il 1935, il conservatorio, in cui si era formato, San Pietro a Majella di Napoli. L’attuale conservatorio e lo storico teatro di Reggio Calabria sono a lui intitolati mentre il comune natale, Palmi, gli ha intitolato un mausoleo.

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