Da Reggio a Varazze in viaggio con la musica di Francesco Cilea – VIDEO
Al via domani la terza edizione della manifestazione promossa dal conservatorio reggino e dal comune ligure dove il compositore palmese visse a lungo e morì nel 1950
Viaggia la musica di Francesco Cilea da Reggio Calabria fino a Varazze. Viaggia tra il conservatorio intitolato al compositore palmese e la città ligure. Qui il maestro sposò Rosa Lavarello e visse a lungo proprio a Villa Cilea, morendo nel 1950.
Giunge alla terza edizione il Festival In viaggio con Cilea, con la direzione artistica di Andrea Carattino, docente di Percussioni presso il conservatorio Cilea di Reggio Calabria e di origine varazzina. Promosso dall’assessorato alla cultura del Comune ligure, esso si avvale della partnership con il Conservatorio reggino, la Fondazione Bozzano Giorgis, la banda Cardinal Cagliero e l’Oratorio salesiano di Varazze.
Quest’anno rientra nel progetto Oltremare, promosso dal comune di Varazze e patrocinato dalla Regione Liguria. Esso è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Territori in luce. Valorizzare le identità culturali dei luoghi per sviluppare il turismo sostenibile”.
La manifestazione è finalizzata a promuovere a Varazze, di cui Francesco Cilea fu cittadino onorario, la memoria del grande maestro e la sua musica. Note talmente sapienti e ben scritta da essere di ispirazione anche per i linguaggi musicali più moderni, come quello delle percussioni e degli ottoni.
Una musica bella sempre
Proprio gli ottoni costituiranno la novità di questa edizione fino ad ora realizzata con le percussioni. Gli ottoni e la residenza artistica e concerti che vedranno sul palco accanto a grandi musicisti anche i venti studenti del conservatorio reggino. Quest’anno due ensemble di artisti di livello internazionale, Spilimbrass e Tetraktis, trascriveranno composizioni di Cilea per poi eseguirle in prima assoluta.
Da domani e fino a domenica 6 agosto, intenso il programma scandito anche da masterclass e laboratori gratuiti aperti a chiunque voglia partecipare. Il clou di questa edizione sarà sempre l’esecuzione in prima assoluta di una composizione di Cilea rivisitata in modo originale. Il tutto sarà anche in questa edizione impreziosito da performance diffuse di musica istantanea per le vie della città ligure.
Reggio Calabria e Varazze
«Siamo particolarmente onorati di poter viaggiare con la musica di Francesco Cilea alla memoria del quale è intitolato il nostro conservatorio. Quest’anno a Varazze ci saranno venti nostri studenti con quattro docenti. Con loro cresce e prosegue con successo l’esperienza proposta dal professore varazzino Andrea Carattino, con noi da tre anni. Un’iniziativa di cui protagonista è certamente Francesco Cilea come anche i nostri studenti.
Quest’anno con le percussioni animeranno i concerti anche gli ottoni. Si tratta di una collaborazione ormai consolidata con il comune di Varazze che speriamo di potere declinare in futuro anche a Reggio Calabria e Palmi. Auspichiamo che possa un giorno chiudersi il triangolo della memoria di un grande compositore che ha reso un importante contributo dalla storia della musica mondiale». Queste le considerazioni del direttore del conservatorio Cilea di Reggio Calabria, Francesco Romano.
«È per noi un onore essere parte di questo progetto che porta alto il nome del nostro grande Maestro, Francesco Cilea. Si tratta di una collaborazione artistica di Alta Cultura musicale. Siamo orgogliosi e fieri della nostra identità e dei nostri allievi. Sono sicura che questi scambi artistici saranno forieri di altre virtuose esperienze e sinergie con altre realtà insieme alle quali progredire e crescere musicalmente e umanamente». Così la presidente del conservatorio Francesco Cilea, Concetta Nicolosi.
Un primo incarico davvero speciale
Un primo incarico proprio al conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, per il giovane e talentuoso docente varazzino, Andrea Carattino, che al compositore palmese si era già appassionato in Liguria. Per Andrea Carattino, coordinatore del dipartimento di Strumenti a percussione e ottoni, questa coincidenza ha suonato come una chiamata. Una passione che gli ha consentito di trasformare questa responsabilità in una risorsa. Così tre anni fa è nato il progetto in Viaggio con Cilea.
«Prosegue con sentimento comune questa esperienza e per questo mi sento profondamente riconoscente nei confronti dei ragazzi che aderiscono sempre con grande entusiasmo e dei docenti che collaborano con dedizione. Per le percussioni il mio collega Daniele Palma, per gli ottoni il professore Andrea Fardelli e Antonino Manuli. Li ringrazio tutti. Ovviamente senza l’accoglienza e il sostegno del conservatorio, nelle persone della direttrice Mariella Grande prima e oggi del direttore Francesco Romano, che subito hanno creduto nel progetto, nulla sarebbe mai stato possibile.
È davvero una sensazione splendida vedere i nostri studenti suonare a Varazze. Sono ormai gli ambasciatori della memoria del grande Francesco Cilea. Questa esperienza ha solo dimostrato quanto non ci sia bisogno di toccare nulla della sua musica. È sempre bella, tanto in esecuzioni classiche quanto con l’impiego delle percussioni con un’ampiezza timbrica differente. Sempre bella e questo oltre a dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, la grandezza di Cilea, costituisce anche il miglior motivo per continuare ad eseguirla». Così il professore Andrea Carattino, docente di Percussioni al conservatorio Francesco Cilea.
Il programma
Il primo laboratorio, il 3 agosto, sarà di percussioni. Intitolato Suonare l’acqua avrà luogo sulla spiaggia libera di fronte a Villa Cilea, purtroppo da tempo inagibile e adesso anche in vendita. La musica istantanea animerà le strade giovedì 4 agosto con performance improvvisate in cui i musicisti coinvolgeranno anche i passanti. Il 4 e il 5 in piazza Sant’Ambrogio in programma i concerti degli Spilimbrass e dei Tetraktis. Il festival si chiuderà all’alba di domenica 6 agosto, sul suggestivo Molo Marinai d’Italia di Varazze, a meno di un chilometro da Villa Cilea, con un concerto della Brass Band del Conservatorio reggino.
Francesco Cilea
Francesco Cilea, nato a Palmi nel 1866, morì il 20 novembre 1950 nel comune savonese di Varazze. Nominato Primo alunno maestrino dal Ministero della Pubblica Istruzione mentre studiava musica al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, all’età di ventitré anni compose l’opera d’esordio, di genere lirico, “Gina”. Dopo averla apprezzata, l’editore Sonzogno gli commissionò la seconda “La Tilda”, in tre atti.La terza opera “L’Arlesiana” fu tra le opere italiane rappresentate negli anni Trenta. Il successo, ancora oggi risonante a livello internazionale, arrivò con “Adriana Lecouvreur”.
E ancora fu Arturo Toscanini a dirigere proprio al teatro alla Scala di Milano nel 1907, la tragedia in tre atti “Gloria”. Tra il 1913 e il 1935 Francesco Cilea diresse prima il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e poi il conservatorio, in cui si era formato, San Pietro a Majella di Napoli. L’attuale conservatorio e lo storico teatro reggino sono a lui intitolati mentre il comune natale, Palmi, gli ha intitolato un mausoleo.
La sua diletta Palmi
Qui campeggiano le parole di profondo amore rivolte alla sua comunità natia, da lui rivolte per il tramite del primo cittadino nel giugno del 1950: «Vi prego di dire alla nostra diletta Palmi tutta la mia filiale riconoscenza e tutto il mio amore. Ditele che essa e è resterà nel mio cuore con un attaccamento tanto più vivo e tenace quanto più il cumulo degli anni affretterà il mio distacco dalla vita».
Un mausoleo nel centro cittadino palmese ricorda le opere liriche più importanti del compositore morto in Liguria nel 1950. Opere racchiuse anche nella sua celebre citazione: «Nell’Arte, espressione dello spirito, norma costante ed intransigente mi è stata sempre l’italianità, ammodernata nel progresso delle forme e della tecnica, mai soffocata, né deformata, come attestano e comprovano Arlesiana, Adriana e Gloria, le tre creature della mia fantasia e del mio sognato ideale».
Presso la casa della cultura intitolata ad un altro palmese illustre che su Cilea scrisse anche un volume, Leonida Repaci, ha sede il museo musicale intitolato a “Francesco Cilea e Nicola Antonio Manfroce”. Un ricco presidio della memoria con spartiti, bozzetti di scena, manoscritti e documenti relativi all’attività dei maestri. Di particolare pregio le cinquemila lettere dell’epistolario di Francesco Cilea e la ricca documentazione fotografica, la biblioteca musicale e le miniature realizzate da Michele Cilea, fratello del compositore.
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