venerdì,Aprile 26 2024

Individuato l’interruttore genetico delle abbuffate

Il primo elemento che compone questo interruttore genetico è il gene CRTC1, già noto per il suo legame con l'obesità

Individuato l’interruttore genetico delle abbuffate

Un gruppo di ricercatori ha individuato l’interruttore genetico che scatena nell’organismo la necessità di abbuffarsi, inducendoci a mangiare grandi quantità di cibi grassi e calorici. La scoperta, che si è rivelata utile nella lotta al sovrappeso e all’obesità, è stata pubblicata su The Faseb Journal dai ricercatori dell’Osaka Metropolitan University, guidati da Shigenobu Matsumura.

Il gene CRTC1

Il primo elemento che compone questo interruttore genetico è il gene CRTC1, già noto per il suo legame con l’obesità. Studi precedenti avevano dimostrato infatti, che la sua disattivazione nei topi induce un aumento di peso. Restava però da capire in quali cellule del cervello svolgesse la sua azione di freno anti-obesità, dal momento che il gene viene espresso da tutti i neuroni. Il gruppo di ricerca giapponese ha così provato a mettere sotto la lente i neuroni che esprimono il recettore della melanocortina-4 (MC4R), dal momento che le mutazioni di questo gene causano obesità. Ipotizzando che fosse proprio MC4R il secondo componente mancante dell’interruttore genetico delle abbuffate, hanno creato dei topi che non esprimono CRTC1 nei neuroni con MC4R.

Lo studio sui topi

Quando i topi sono stati nutriti con una dieta standard, non si sono rilevati cambiamenti significativi del peso corporeo, ma quando invece sono stati alimentati con una dieta ipercalorica e ricca di grassi, hanno cominciato ad abbuffarsi, diventando più obesi rispetto al gruppo di controllo e sviluppando perfino il diabete. «Questo studio ha rivelato il ruolo svolto dal gene CRTC1 nel cervello e parte del meccanismo che ci impedisce di mangiare in eccesso cibi ipercalorici, grassi e zuccherati – ha affermato Shigenobu Matsumura -. Speriamo che questi risultati portino a una migliore comprensione di ciò che spinge le persone a mangiare troppo».

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