domenica,Maggio 19 2024

Zona gialla, Falcomatà a Miozzo: «Non è nostro compito sorvegliare le strade»

Il sindaco fa eco al presidente dell’Anci Decaro e risponde alla accuse di Miozzo sull’immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città

Zona gialla, Falcomatà a Miozzo: «Non è nostro compito sorvegliare le strade»

«A Miozzo, che dopo la dichiarazione di zona gialla fa il tiro al bersaglio coi sindaci, dico che chi è in cerca di celebrità ha sbagliato obiettivo». È il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nel corso delle presentazione del nuovo segretario comunale, a rispondere al coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo che aveva accusato i sindaci di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città in zona gialla.

«Forse Miozzo dimentica le responsabilità e il lavoro che i sindaci si sono trovati a fronteggiare nel corso della prima fase della pandemia. Al coordinatore – aggiunge – ricordo che il controllo delle strade non è compito dei sindaci. Le sue dichiarazioni sono sbagliate e fuorvianti».

Prima ancora di Falcomatà, la risposta ufficiale era arrivata da Antonio Decaro, presidente dell’Anci. «Dare la colpa ai sindaci sta diventando il nuovo sport nazionale – aveva detto – Miozzo, che ci accusa di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città, sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere, sono abituati a esporsi in prima persona, sempre: i sindaci».

E c’è tempo anche per il botta e risposta del coordinatore del Cts che spiega «Io non ho contestato, ho fatto un appello ai sindaci affinché i sindaci aiutino il sistema per controllare il territorio ed evitare assembramenti. Quindi non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione e la competenza dei sindaci nella gestione del territorio. Era un invito, un accorato appello perché le immagini che abbiamo visto sabato scorso sono di un’estrema grande preoccupazione».

E, in conclusione, aggiunge  «Siamo nel pieno di questa pandemia, abbiamo una campagna vaccinale che deve funzionare e se la curva schizza verso l’alto e ci mette in condizioni di stress sanitario, noi rischiamo di non avere i medici che sono necessari per la vaccinazione di massa, gli infermieri che sono indispensabili. Se gli ospedali torneranno ad essere sotto stress come sono stati troppe volte negli ultimi mesi, noi questa campagna vaccinale rischiamo di non riuscire a fare come vorremmo».

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