Campagna vaccinale, Tromba: «Necessario puntare su altri vaccini»

Quello della vaccinazione è il tema che più sta tenendo banco in questi ultimi mesi. Sul tema, molto complesso e che vede opinioni contrastanti, è intervenuto Domenico Tromba, responsabile Day service tiroide della Casa della salute di Siderno, nonché consigliere dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, membro del Consiglio di amministrazione di Unime, presidente dell’associazione “Scienza e vita” e segretario di Ame Calabria.

«In tanti, e da tempo, ripetiamo che l’arrivo delle prime dosi del vaccino sarà un grande sollievo dopo tanti mesi bui – ha affermato Tromba – ma non cambierà il nostro scenario. Nonostante la forte pressione esercitata dalla pandemia di Covid-19, e la speranza che ognuno di noi ripone nella ricerca scientifica, il futuro utilizzo di un vaccino deve essere preceduto necessariamente da studi che richiedono il tempo necessario per valutarne l’efficacia e la sicurezza.

È evidente che finché non si arriva ad una vaccinazione totale, il mondo dovrà convivere con il virus Sars-Cov-2, la popolazione e il governo hanno veramente capito che bisogna vaccinarsi. Per tale motivo -evidenzia l’endocrinologo – la corsa a vaccinarsi è diventata intensa. Oggi, abbiamo un grandissimo panorama di vaccini diversi (circa 10/15), per affrontare una malattia che conosciamo ancora molto male e ancora, non sappiamo quale di questi vaccini in competizione sarà quello più efficace. Per poter ricominciare a vivere senza preoccuparci di mantenere la distanza dagli amici, per tornare a teatro o a ballare sarà necessario che altri vaccini vengano in aiuto».

Il Dott. Tromba continua dicendo che «l’Italia ha puntato molto su tre aziende farmaceutiche, firmando contratti per diversi milioni di dosi con AstraZeneca, Sanofi e Johnson&Johnson. Se il governo riuscirà ad organizzare un piano di vaccinazioni molto efficiente, potremo sperare di superare la pandemia con l’estate. Se riusciremo a vaccinare almeno le persone che sono a maggiore rischio – ha spiegato l’endocrinologo – per condizioni di salute ed età, l’arrivo dell’autunno non sarà più un problema.

Tuttavia, è davvero necessario iniziare a valutare tutti gli scenari possibili. Tra questi, c’è anche quello in cui nessuno dei tre vaccini su cui l’Italia ha maggiormente puntato, sia pronto per essere distribuito prima dell’estate. D’altro canto, sarà importante capire la durata della protezione offerta dal vaccino Pfizer: se l’immunità durasse poco e i tempi per la campagna di vaccinazione fossero lunghi, non si riuscirebbe mai a raggiungere un livello di protezione sufficiente nella comunità. Per questi motivi è necessario avere presto più vaccini a disposizione nel Paese.

È bene saperlo ed è bene dirlo senza giri di parole. La curva del contagio – ha concluso Tromba – sta scendendo, ma non così in fretta e non ovunque. Il numero di morti è, ogni giorno, ancora altissimo. Nei mesi a venire, sarà importante tenere quella curva piatta, evitare cioè nuovi picchi; per farlo, servirà uno stretto monitoraggio del territorio con l’uso appropriato di test, tracciamento e dati. Ma serviranno oltre una buona programmazione della vaccinazione purtroppo ancora ad oggi non presente, anche le restrizioni alla mobilità e alla socialità di tutti noi». 

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