martedì,Maggio 7 2024

Coronavirus, a Reggio Calabria si abbassa l’età dei ricoverati in terapia intensiva

Per il primario del Gom Sebastiano Macheda non è ancora tempo di abbassare la guardia, anzi, bisogna intervenire per non farsi trovare impreparati poiché la «situazione è instabile»

Coronavirus, a Reggio Calabria si abbassa l’età dei ricoverati in terapia intensiva

«Quello a cui stiamo assistendo è un andamento fluttuante, nei giorni scorsi abbiamo avuto dei numeri importanti e abbiamo rischiato anche noi in terapia intensiva di esaurire i posti. In ospedale abbiamo avuto fino a 120 ricoverati contemporaneamente con 11 in terapia intensiva. In questo momento la situazione sembra un po’ più tranquilla ma questo non significa che non possa nuovamente peggiorare, soprattutto, se consideriamo i focolai importanti che insistono su diverse zone della provincia. Noi potremmo arrivare al massimo a una capienza di 16 posti qualora fosse necessario».

I numeri del Covid

Questi i numeri attenzionati dal primario di terapia intensiva covd del Gom di Reggio Calabria Sebastiano Macheda che, dopo aver ritirato il meritato riconoscimento del San Giorgio d’Oro, è tornato in prima linea. Non si placa l’emergenza covid in provincia di Reggio Calabria e i numeri non sono confortanti. Ma nonostante la situazione sia sotto controllo l’età dei ricoverati in terapia intensiva è scesa e si teme un nuovo aumento. Ecco perché i nuovi interventi sono utili per non farsi trovare impreparati.

L’aiuto dell’Asp

«Credo sia giusto che anche l’Asp faccia la sua parte e dia una mano nel caso in cui ci sia la necessità -riferendosi alla probabile apertura del centro covid all’ospedale di Locri – perchè non possiamo prevedere l’evoluzione, quindi, è fondamentale non farci trovare impreparati. E so che già un forte impulso è stato dato dal neo commissario Gianluigi Scaffidi e dal nostro collega il nuovo direttore sanitario Domenico Minniti che è persona molto competente. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che adesso esiste una forte pressione in tutta la regione. Ho sentito i colleghi delle varie terapie intensive e sono tutte quasi piene, quindi il rischio è reale».

Sale operatorie chiuse

Si teme, dunque, che la situazione possa nuovamente peggiorare ma al Gom non è solo il covid ad essere temuto. «Questo è un ospedale hub e deve dare delle risposte ai cittadini. Abbiamo un blocco con 8 sale operatorie ma per ora stanno funzionando solo tre la mattina e tre il pomeriggio più le urgenze. Esiste una domanda importante di salute, una richiesta di interventi che noi dobbiamo garantire ma per farlo abbiamo necessità di personale».

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