domenica,Maggio 19 2024

Dializzati reggini, l’Aned chiede le dimissioni del commissario Asp Scaffidi

Dura presa di posizione del comitato calabrese. «Per i nostri pazienti un disastro sempre più insopportabile»

Dializzati reggini, l’Aned chiede le dimissioni del commissario Asp Scaffidi

«Il commissario dell’azienda sanitaria reggina, Gianluigi Scaffidi, sembra entrato nel pallone allorché chiede pazienza per l’impotenza di risolvere i problemi dei dializzati reggini per carenza di personale e di risorse finanziarie». Così in una nota l’Aned, l’associazione nazionale emodializzati.

«Supponenza o ipocrisia quella del commissario Scaffidi? Comunque sia è l’ennesima brutta pagina per l’azienda reggina che getta nel panico i dializzati, trapiantati e nefropatici. Cosa molto preoccupante per Aned è rilevare che, dopo un decennio passato nelle stanze dei bottoni, Scaffidi non si sia accorto quale fosse lo stato dell’arte di una azienda che anche le pietre sanno essere la peggiore d’Europa. Se invece se ne è accorto, perché ha accettato l’incarico senza porre condizioni a chi lo ha nominato per evitare che anche a causa di anzidetta impotenza si perpetrasse il disastro sempre più insopportabile per i pazienti reggini?» prosegue l’associazione.

«Questo commissario è pietoso e contradditorio quando informa di avere incontrato una settimana fa i rappresentanti dei comitati dei centri reggini di cui uno (Taurianova) è risultato un comitato “fantasma”. Commissario Scaffidi, gli altri sono comitati legali? E quali sono gli obiettivi statutari di questi comitati? Ben vengano altri comitati, ma non per magnificare, qui,  inesistenti centri di eccellenza» tuona ancora l’Aned, che chiede chiarimenti sul centro di Scilla. «Ci risulta che l’impianto di osmosi – uno dei rari ancora esistente di tipo monosmosi – sia in fin di vita. Chi fa i controlli dell’acqua e quali sono i risultati? Lei sa che la qualità di detta osmosi è qualità della dialisi e, quindi, qualità di vita del paziente dializzato? Non può più tergiversare. Si accerti e dica se a febbraio, a Scilla, si è staccato il controsoffitto al pianto sottostante la sala dialisi».

«Sempre a Scilla, come a Palmi, in sala dialisi il  fetore è dovuto a ritorno di fogna e/o dagli impianti di scarico acqua di dialisi. Se ritiene di non poter fare niente anche a Scilla, se non riesce a dare risposte come Le è stato chiesto dalla Regione per denunce di Aned l’associazione che da 50 anni tutela i malati di rene premiata con medaglia d’oro da due presidenti della Repubblica, Ciampi e Mattarella, – allora per il bene di tutti i pazienti reggini si dimetta» conclude l’associazione.  

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