domenica,Giugno 16 2024

Vaccini, medici di base si ritirano: «Presi in giro da chi dirige»

Lo sfogo dell'intera categoria reggina è pesante e mette in luce carenze nella gestione centrale: «Si palesa in tutta evidenza la miopia di chi dirige ed è sempre pronto a porre paletti per evitare un coinvolgimento della categoria»

Vaccini, medici di base si ritirano: «Presi in giro da chi dirige»

Non potevano rimanere in silenzio a fare da muro di gomma tra la Regione e i pazienti. Così, dopo le ultime contraddittorie e paradossali comunicazioni, i medici di base di Reggio Calabria hanno formalizzato scrivendo al Prefetto di volersi ritirare dalla campagna vaccinale. Una decisione drastica nata da una condizione che i medici di famiglia non riescono più a gestire. «Ci hanno detto giorno 18 maggio che avremmo dovuto iniziare le vaccinazioni per i nostri pazienti fragili e over 80, quindi che necessitano di Pfizer o Moderna, per poi mandare il giorno una comunicazione con allegata una tabella dove si evince che all’Asp di Reggio Calabria sono destinate zero dosi di entrambi i sieri. Questo dopo che ci hanno fatto comunicare ai nostri pazienti di poter prenotare la loro vaccinazione. Tutto questo non ha senso». Questo lo sfogo del medico Salvatore Oriente che come tanti suoi colleghi reggini ha dovuto constatare l’amara realtà.

«Ci ritiriamo»

Per questo motivo la Fimmg di Reggio Calabria ha scritto al Prefetto Massimo Mariani comunicando che «In ambito sanitario siamo alle solite: con motivazioni che non hanno nulla di evangelico ci si sta muovendo in modo che” la sinistra non sappia ciò che fa la destra” . Capita così che nella circolare inviata ieri dal Generale Figliuolo vengano invitate le regioni a un coinvolgimento massivo dei medici di famiglia per assicurare un approccio qualitativo e di prossimità alle persone anziane e fragili, in Calabria i responsabili regionali della campagna vaccinale pongono frequenti e periodici lacci burocratici che dimostrano completa ignoranza del setting della medicina generale e del ruolo che gli appartenenti alla categoria occupano all’interno del sistema sanitario nazionale in qualità di liberi professionisti convenzionati , soggetti esclusivamente agli obblighi convenzionali».

Prenotazioni ma mancano le dosi

Mandati in trincea ma senza armi, è questo in sostanza che l’intera categoria lamenta. Hanno avvisato i loro pazienti per poi sentirsi comunicare a distanza di poche ore che le dosi di vaccino non erano disponibili. E a rimanere tagliati fuori sono tutti coloro che non riescono ad accedere alla piattaforma, un icerbag sommerso fatto di persone anziane allettate o che non anno accesso a strumenti informatici.

«Nonostante i buoni risultati ottenuti dall’ASP di Catanzaro dal coinvolgimento dei medici di famiglia grazie alla stipula di un precedente accordo snello simile al nostro, si palesa in tutta evidenza la miopia di chi dirige ed è sempre pronto a porre paletti per evitare un coinvolgimento della categoria. Viene da credere che si arrivi a considerare gli allettati, i fragili e gli aver 80 alla stessa stregua di munizioni e carburante utili per acquisire una medaglia al valore, non avendo capito che con la medicina generale i controlli si debbano fare a consuntivo essendo il setting completamente diverso da quello che governa i centri vaccinali».

Battaglia ancora lunga da vincere

Si sentono offesi e messi da parte, sommersi da carte e protocolli che si contraddicono quando la battaglia e tutt’altro che vinta  e loro avrebbero potuto, se messi in condizione dare un importante contributo. «Con sommo rammarico comunichiamo che a livello provinciale la nostra categoria da questo momento si ritira ufficialmente dalla campagna vaccinale fino a quando non saranno adottate procedure snelle in perfetta sintonia con le linee di semplificazione che il Premier Draghi ha annunciato ed è determinato a realizzare insieme con tutto il Governo. Non temiamo smentita nel sostenere che la burocrazia è una sciagura che ha pesantemente contribuito a frenare crescita e sviluppo nel nostro Paese. Non ci aspettavamo , comunque, che proprio chi era stato nominato per migliorare una Sanità allo sbando nella nostra regione ci mettesse del suo per frenare gli slanci generosi di una categoria come la nostra che ha sempre fatto il suo dovere ed è stata bloccata da lacci e lacciuoli vari. Ci è stato impedito di fare quello che potevamo e volevamo fare. Quasi non bastasse ci siamo ritrovati nell’incomoda posizione di chi si è ritrovato , per dirla con un’espressione volgare ma efficace, “col fondoschiena rotto e senza ciliegie”.

Siamo stati accusati di essere dei lavativi, siamo stati accostati a chi tende a defilarsi nel momento del bisogno collettivo. Un’accusa che è semplicemente vergognosa. Abbiamo le scatole piene e non accettiamo più di sentire chi non ha neanche l’idea di cosa voglia dire gestire una materia delicata come la Sanità Pertanto, come Medici di Famiglia chiediamo di non vederci attribuita la responsabilità di un ritiro (forse sarebbe il caso di parlare di qualcosa che non ha mai avuto inizio) dovuto essenzialmente all’inefficienze di un sistema arcaico, poliziesco e inefficiente. Quasi non ci bastassero i politici locali, che non hanno dato mai e continuano a non dare segnali di efficienza, ci siamo trovati a doverci confrontare con autori di iniziative che, nonostante tutti gli sforzi, non riusciamo a comprendere.

Basti pensare agli ostacoli che sono stati disseminati lungo il percorso che avevamo tracciato siglando un protocollo con l’Asp di riferimento che avrebbe portato ad ottenere gli stessi risultati dell’asp di Catanzaro grazie ad un accordo snello e, soprattutto, fiduciario nei confronti dei Medici di Medicina Generale. Ci ha pensato il solito burocrate . Ci ha pensato il solito burocrate che non puntava al successo della campagna vaccinale nella provincia di Reggio, in linea con quanto si stava registrando nelle altre province calabresi, ma ha ricercato, per motivi che obiettivamente ci sfuggono, a una vittoria personale. Quella che a tutti gli effetti è stata da considerare come “una bella vittoria di Pirro”». Dure le parole del dottor Bruno Cristiano Segretario Generale Provinciale FIMMG che al Prefetto ha illustrato una situazione disarmante che, alla fine come sempre, grava sulle spalle dei cittadini.

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