mercoledì,Maggio 22 2024

Nuovo direttore Suem 118, il plauso della Fsi-Usae all’Asp: «Segnale di un cambio di passo»

La segretaria territoriale del sindacato indipendente Emanuela Barbuto: «Dopo anni di lentezze e immobilismo adesso si prosegua con le stesse tempistiche»

Nuovo direttore Suem 118, il plauso della Fsi-Usae all’Asp: «Segnale di un cambio di passo»

«Dopo anni di immobilismo, dopo aver reiteratamente ribadito ai vari commissari e direttori generali che si sono susseguiti che serviva un cambio di marcia rispetto alle lentezze e lungaggini del passato, dopo aver atteso fiduciosi  segnali che indicassero l’inizio di un percorso diverso, finalmente assistiamo ad una gestione, da parte di questa direzione strategica, che in meno di un anno, oltre ad aver avviato e portato a termine alcuni concorsi per dirigenti medici come quello di Pediatria e Anestesia presso l’Ospedale di Polistena e la Soc di Anestesia dell’Ospedale di Locri che rischiavano la chiusura, ha conferito numerosi incarichi dirigenziali attraverso la nomina dei primari che, in alcuni reparti mancavano da oltre un decennio: Radiologia a Locri, Chirurgia a Polistena, Ostetricia e Ginecologia a Locri, Pediatria e Neonatologia a Locri, senza dover ricorrere per queste Soc alle nomine con art. 22  come accadeva in passato, garantendo in molti casi l’incarico di direzione a persone senza alcun titolo, prorogandolo “sine die” in spregio alle norme previste dal Ccnl». Così in una nota il segretario territoriale del sindacato indipendete Fsi-Usae Emanuela Barbuto.

«L’ultima nomina in ordine di tempo riguarda il direttore della Soc Suem 118 Domenico Minniti e rappresenta – sostiene la sindacalista – un segnale positivo per l’Asp di Reggio Calabria perchè oltre ad aver dato una guida, una presenza costante ad un servizio che gestisce la rete dei soccorsi da tempo in grave difficoltà per carenza di risorse e mezzi, si aggiunge un altro importante tassello alle nomine già effettuate che insieme a quelle in itinere fanno ben sperare in un’inversione di passo per un’azienda che soffre di annose criticità come la grave carenza di risorse umane causata soprattutto dalle assenze per quiescenza del personale sanitario e amministrativo mai sostituito».

«Un’azienda che – aggiunge Barbuti – alla paralisi e lentezze del passato vive il dramma di dover affrontare le difficoltà legate alla pandemia in atto che in questi mesi ha costretto numerosi, tra personale sanitario e amministrativo ad assentarsi per contagio al Covid-19, mettendo in discussione la tenuta di reparti e servizi con l’inevitabile conseguenza dell’impossibilità da parte dei cittadini di ricevere assistenza e cure ai loro bisogni di salute ma nonstante ciò ha attivato quaranta posti letto Covid presso l’ospedale di Gioia Tauro, tutti sempre occupati e 28 posti letto Covid presso l’ospedale di Melito Porto Salvo di cui ad oggi sono ricoverati venti pazienti, supportando il Gom di Reggio, una struttura che rischia il collasso, con reparti saturi e  il personale allo stremo».

«Siamo fermamente convinti che servono risposte rapide per superare i limiti, colmare le lacune, i vuoti organizzativi e realizzare il necessario cambiamento che trova nella pragmaticità, nel coraggio e coerenza dei vertici aziendali le basi per costruire una nuova azienda che dia risposte concrete ai cittadini-utenti e ai lavoratori che attendono risposte nei modi e nei tempi giusti al riconoscimento dei loro dirittti e alla corresponsione delle spettanze (saldo produttività 2010-2015, produttività 2018-2019-2020-2021, buoni mensa fermi a maggio 2016, peo 2020-2021, incarichi di funzione, tempo vestizione e consegne) ma  nonostante ciò continuano a garantire la funzionalità dei servizi se pur tra mille difficoltà, con abnegazione e senso del dovere» continua la Fsi-Usae.

«Se per qualcuno lavorare e dare risposte nei “tempi giusti” è reato, o vive su un altro pianeta dimostrando scollamento con la realtà e con le difficoltà che affrontano i lavoratori che operano in contesti in cui vanno ripristinate le condizioni organizzative essenziali per efficientare i servizi partendo dalla nomina di primarie e coordinatori, oppure in mancanza di soluzioni e proposte sferra attacchi strumentali che nulla hanno a che vedere con i veri problemi di questa azienda che sono tanti e vanno affrontati con fermezza rimuovendo tutti gli impedimenti di qualsivoglia natura che nel tempo hanno determinato la paralisi dell’azienda sovvertendola da sistema deputato ad erogare salute in sistema che obbliga i cittadini a curarsi fuori regione». 

«Serve anteporre il senso di responsabilità alle polemiche che non ci appassionano e serve trasformare le contrapposizioni in sinergismi se vogliamo rimuovere tutte le inefficienze sia a livello gestionale che nell’erogazione dei servizi» conclude la Fsi-Usae.

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