Reggio, al laboratorio Asp l’esame per l’Hiv è anonimo

Nella sede del Centro Anti Discriminazione Calabria, nato a seguito di un progetto vinto da una Ats che vede capofila Arcigay, si è concluso il terzo incontro del ciclo “Una città a misura di diritti”, avente per oggetto il tema “Prevenzione e salute”, alla presenza del dirigente del settore di prevenzione dell’Asp Sandro Giuffrida, della dottoressa responsabile del laboratorio Asp Fiorillo e il dottore Mangano.

«Nel nostro territorio manca una vera e propria struttura di riferimento dove si può fare prevenzione, quindi c’è la necessità di creare, se non un ambulatorio, quantomeno un punto di riferimento per discutere con lo specialista». Ha affermato il dottore Mangano che ha analizzato la necessità di fare rete per divulgare la cultura della prevenzione.

L’incontro

La presidente di Arcigay Michela Calabrò ha aperto il dibattito partendo dai risultati di una prima fase di mappatura dei servizi di prevenzione, cura e assistenza in ambito di salute sessuale, attivata dall’associazione nazionale, all’interno del progetto Healthy Peers.e, che ha visto tra i protagonisti del monitoraggio anche il comitato Arcigay di Reggio Calabria.

La presidente ha sottolineato l’importanza della collaborazione instauratasi tra i vertici dell’Asp e il comitato stesso, collaborazione che ha portato ad aggiungere un piccolo, ma significativo tassello in tema di servizi sanitari erogati: fino a qualche mese fa infatti, l’unico centro di riferimento che appariva sul sito dell’Iss “Uniti contro l’Aids”, dove fare il test dell’Hiv con la garanzia del rispetto dell’anonimato e della gratuità, come previsto della legge del 5 giugno 1990 n. 135, era il Gom, mentre adesso è presente il laboratorio di analisi cliniche Polo Nord di via Willermin, diretto dalla d.ssa Fiorillo.

I dati

È emersa la necessità di introdurre lo screening gratuito per le altre Ist, presenti in altre città italiane, e favorire l’accesso alla PrEP in gratuità o a prezzi ridotti a tante persone, quale strumento che in altri Stati sta portando a un’enorme riduzione delle nuove diagnosi da Hiv. Implementare questo strumento in ogni parte d’Italia porterebbe a un enorme beneficio in termini di salute pubblica.

In particolar modo, facendo seguito a una richiesta di supporto giunta al Centro anti discriminazione nel mese di aprile, relativa al testing sull’Hiv, il centro si è occupato di comprendere lo stato dell’arte e come avrebbero potuto agire e incidere al fine di dare risposte a un’esigenza che si è successivamente rivelata diffusa, ma fagocitata dall’emergenza Covid.

Considerato quindi che si era perso traccia delle buone prassi esistenti al Grande ospedale metropolitano, rispetto alla possibilità di poter fare il test con la garanzia della gratuità e dell’anonimato, si è intrapreso un intenso percorso di advocacy con la direzione sanitaria del Gom – Azienda ospedaliera – e con i vari responsabili dei diversi distretti sanitari facenti capo all’Asp. «Come è ben noto il nostro sistema sanitario è gestito da decenni dai commissari straordinari per cui ci siamo subito attivati per chiedere un incontro alla neo commissaria Di Furia». Da qui è scaturita una serie di incontri proficui.

A oggi si è ottenuto che oltre al Gom, sulla pagina dell’Istituto superiore della sanità, Uniti contro l’Aids, compare anche un altro centro, facente capo all’Asp, che grazie alle varie interlocuzioni offre il test Hiv in totale gratuità e senza prescrizione medica, mentre prima era a pagamento e con ricetta medica. La prospettiva è di  aumentare il numero di questi presidi, presenti sul portale, e di realizzare a breve una conferenza in cui veicolare, tra l’altro, l’importanza della prevenzione.

In parallelo si è aperta un’interlocuzione con l’assessora regionale all’Istruzione affinché informasse l’Usr dell’esistenza del Centro e a cascata gli istituti scolastici della Regione Calabria. «L’intensa attività di interlocuzione – hanno affermato – ci ha consentito di ottenere dei significativi obiettivi di cui ha beneficio l’intera comunità Lgbtq+».

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