Reggio, gli studenti del “Volta” si confrontano con il mondo sanitario al Gom

«Abbiamo concluso il percorso di alternanza scuola lavoro. Percorso fatto tra l’istituto Volta e il Gom nel reparto di neurochirurgia relativamente alle dipendenze, i traumatismi cronici e indipendenze. E alla fine del percorso la volontà di provocare la consapevolezza degli studenti anche relativamente al momento di fine vita. Della donazione e del trapianto». Lo ha spiegato il dottor Mauro Campello primario del reparto di Neurochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano.

Alternanza scuola lavoro

Si è concluso percorso importante che ho visto gli studenti impegnati nell’alternanza scuola lavoro confrontarsi con un futuro che potrebbe vederli diventare protagonisti della rinascita del sistema sanitario calabrese. E la vice presidente del consiglio regionale Giusy Princi vede questo come un segnale di speranza. Soprattutto, perché è legato al coinvolgimento degli studenti. «Lo scopo è anche quello di verificare se hanno l’attitudine o meno a intraprendere a livello universitario determinati percorsi legati alla branca medico sanitaria. Questo percorso ha permesso loro di acquisire una sensibilizzazione particolare in termini di donazione».

Donazione degli organi

Dopo il dato che ha visto la Calabria ultima nella donazione degli organi è stata colta l’occasione per informare i ragazzi. Un momento di confronto per renderli consapevoli dell’importanza di un sì alla vita. «Per fortuna – ha spiegato il responsabile del centro regionale trapianti dottor Pellegrino Mancini – questo dato va in contrasto con un’attività in aumento negli ospedali. Questo ci fa sperare bene per il futuro. Abbiamo bisogno dei di aiutare tantissimi pazienti in lista d’attesa per trapianto. Per ridare una dignità di vita a tutti questi pazienti ed è questo il nostro obiettivo».

La testimonianza

E la testimonianza diventa fondamentale per comprendere il valore di un singolo gesto. E a raccontare come un dono gli ha salvato la vita è stato l’uomo trapiantato di rene. Ha svolto il suo tour in bici Giuseppe Iacovelli. «È stato bellissimo parlare ai giovani come sono abituato a fare. La mia storia e la mia compagna di viaggio, la bici,  riusciamo ad entrare nei cuori della gente e dei giovani senza bussare».

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