Reggio, il Gom pone al centro la cura della donna: con l’open day apre la sede della Breast unit

Il tumore al seno guaribile e interamente curabile a Reggio, senza andare fuori. Ciò grazie a un team multidisciplinare, già operativo da circa due anni, composto da professionisti dell’attività senologica che adesso hanno anche un luogo in cui convergere. È infatti divenuta operativa la sede della Breast Unit del Grande Ospedale metropolitano, in occasione di un partecipato open day e di una conferenza svoltasi presso l’aula studi Antonino Spinelli. La Breast Unit ha sede al terzo piano della torre M (ospedale nuovo) del nosocomio reggino e costituisce un riferimento più facilmente accessibile per le donne che ricevano una diagnosi di tumore al seno.

L’apertura, con contestuale open day, del centro senologico è stata annunciata nella conferenza stampa svoltasi questa mattina presso l’aula studi Antonino Spinelli del Gom. All’open day hanno aderito 403 pazienti. Di queste, 200 sono state visitate oggi mentre le restanti 203 saranno convocate e visitate la settimana prossima.

Un’occasione per condividere storie e testimonianze di donne in cura al Gom di Reggio, segno di un percorso agevolato e assistito già attivo in riva allo Stretto da qualche anno. L’iniziale paura e la speranza di una guarigione lungo un percorso di accompagnamento in cui, condensandosi umanità e professionalità, il diritto alla salute è stato pienamente riconosciuto senza doversi spostare e senza aggravi economici. Le prestazioni sono tutte eseguite al Gom e coperte dal servizio sanitario nazionale e le prenotazioni godono di priorità. Le donne sono seguite dalla diagnosi precoce fino al trattamento, alle terapie e ai follow up relativamente al carcinoma della mammella, senza necessità di migrare e di spostarsi, lasciando famiglia e affetti in un momento così delicato e difficile, e non sopportando costi.

Il centro senologico si pregia di essere adornato dalle opere pittoriche del maestro siciliano Angelo Savasta. «Non avevo mai esposto in un ospedale. Per me, che ho conosciuto il cancro in prima persona, questo dono ha un significato davvero speciale», ha dichiarato l’artista.

Costarella: «La cura fuori Reggio è immotivata»

«Lavoriamo da tempo per un ospedale sempre più vicino al cittadino, abbattendo le barriere alle cure. In questa circostanza particolare  – ha spiegato il direttore Sanitario e responsabile dell’unità operativa complessa di Chirurgia generale e d’Urgenza del Gom di Reggio Calabria, Salvatore Maria Costarella – abbiamo snellito tutto il percorso, riducendo al minimo i disagi per le donne. Il percorso Breast Unit non parte soltanto dall’ospedale ma anche dal territorio con la campagna di prevenzione.

Le donne che hanno un sospetto di patologia tumorale convergeranno sull’ospedale dove saranno guidate lungo un percorso agevolato che prevede la visita, la diagnostica del livello e diagnostica più avanzata e quindi la terapia individuata da un pool di professionisti che discutono e si confrontano caso per caso.

Ci si può curare a Reggio senza andare fuori. Purtroppo dobbiamo scontare il granitico pregiudizio che c’è nei confronti della sanità calabrese. Io posso garantire che questo ospedale è ricco di professionalità a tutti i livelli, in particolare sulla mammella. Quello che mancava era un’organizzazione che rendesse tutti i servizi accessibili. Adesso c’è anche questa. In arrivo, inoltre, un terzo mammografo che si andrà ad aggiungere ai due già esistenti. Inoltre abbiamo anche acquisito delle risonanze magnetiche 3Tesla, sono le uniche pubbliche in Calabria. Ciò ci consentirà di avere una diagnostica sempre più avanzata e precisa.

Lo scorso anno abbiamo trattato circa 130 pazienti per quanto riguarda la patologia della mammella. Ma il dato che preoccupa è quello relativo alle 224 che sono andate a farsi curare fuori regione del tutto immotivatamente.  Donne e le loro famiglie avrebbero potuto evitare, non solo di sostenere costi, ma anche di subire l’ulteriore disagio di andare lontano dagli affetti.

La Breast Unit opera già da oltre un anno e mezzo. È stato un periodo di rodaggio per raggiungere gli alti standard che ci impegniamo a garantire alle donne. Grande merito va riconosciuto anche alle tante associazioni che sono impegnate al fianco delle donne e il cui contributo è essenziale. L’ospedale è del cittadino e noi siamo impegnati a renderlo sempre di più tale, migliorando prestazioni e servizi». Così ha concluso il direttore Sanitario e responsabile dell’unità operativa complessa di Chirurgia generale e d’Urgenza del Gom di Reggio Calabria, Salvatore Maria Costarella.

Il team multidisciplinare e i servizi

Nel team multidisciplinare rientrano le figure specialistiche dedicate all’attività senologica delle seguenti unità operative, chirurgia generale, oncologia, radiologia, medicina nucleare, anatomia patologica, radioterapia, genetica medica. A supporto anche fisioterapisti, psicologi e tutto lo staff di supporto del percorso diagnostico-terapeutico.

I servizi offerti nell’area diagnostica sono: mammografia, tomosintesi mammaria, ecografia, risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto, procedure diagnostiche ambulatoriali (biopsia ecoguidata, Biopsia stereotassica, Ago aspirato diagnostico/terapeutico, agoaspirato di cisti mammarie)
 
I servizi offerti nell’area chirurgica sono: quadrantectomia, mastectomia (simplex, nipple sparing, skin sparing, skin reducing), biopsia linfonodo sentinella, linfoadenectomia ascellare, chirurgia oncoplastica, chirurgia onco-ricostruttiva (posizionamento di espansore), asportazione neoformazioni benigne.

Un servizio qualificato al territorio

«L’apertura odierna è un passo decisamente importante per il territorio. Un messaggio importante che oggi parte dalla nostra struttura ospedaliera in grado di fornire un servizio alle donne davvero al passo coi tempi e di elevata professionalità. In un ambito comune, ossia i locali della Breast unit, si riunisce il team multidisplinare composto da chirurgo, oncologo, radiologo, radioterapista, genetista, medico nucleare con un supporto psicologico. Purtroppo le neoplasie mammarie sono in aumento nel mondo occidentale. Se fino a qualche tempo fa si tendeva a dire che comunque nell’arco della vita una donna su 10 poteva sviluppare il cancro al seno adesso questa cifra purtroppo fa addirittura ad abbassarsi a una donna su otto». Così il direttore Pietro Arciello, responsabile dell’unità operativa complessa di Radiologia del Gom di Reggio Calabria.

Tutto ruota attorno alla donna


«L’open day di oggi accompagna l’apertura di un sito in cui convergono più reparti dell’ospedale. Ciò renderà più accessibili le cure e più sinergiche ed efficienti le prestazioni a favore delle donne affette da neoplasie mammarie. È la donna ad essere al centro di tutta l’organizzazione e non è mai lasciata sola. Un modello che nel nostro ospedale sperimentiamo già da oltre un anno e che adesso avrà anche una sede fisica unica, che è appunto la Breast Unit». Così il commissario straordinario del Gom di Reggio Calabria, Gianluigi Scaffidi.

«Siamo combattenti»

«Per me non è un lavoro ma una missione. Siamo donne, anime che si devono comprendere e supportare. Il percorso di cura diventa un cammino che facciamo l’una accanto all’altra, sostenendoci a vicenda. Sono orgogliosa di incontrare queste donne che mi arricchiscono. Per ciascuna di loro costruiamo il percorso di cura adatto. Condividiamo quella paura e quell’angoscia che si abbatte come una tegola quando arriva la prima diagnosi. Oggi dal tumore al seno si guarisce. Un cammino difficile ma fattibile. Ci sono tutte le condizioni affinché ciò avvenga. Noi con loro attraversiamo le fasi difficili in cui si trova quel coraggio che non si sapeva neppure di avere. Siamo delle combattenti. Insieme». Così Antonella Sapone, infermiera professionale e case manager della Breast Unit del Gom di Reggio Calabria.

Le testimonianze

«Il mio tumore è una recidiva. Ero stata già operata qui 10 anni fa proprio dall’équipe del dottor Costarella. Dopo 10 anni il male è ritornato e ho rinnovato la mia fiducia al dottore Costarella, in questa circostanza avvalendomi anche della Breast unit. Ho subito un’altra quadrantectomia allo stesso seno. Sto seguendo tutto il percorso accompagnata da tutto lo straordinario staff. Non avrei voluto andare fuori a operarmi. Mi sono sentita sollevata quando ho saputo che avrei potuto fare tutto qui a Reggio. Non volevo allontanarmi da famiglia e amici. Qui sono stata accompagnata anche dai medici e da tutto il personale sanitario.

La mia esperienza non avrebbe potuto essere più incoraggiante e incoraggiata. Qui ho trovato la forza di reagire e affrontare nuovamente tutto, il percorso operatorio e la chemioterapia. Adesso sono in attesa della radioterapia. Non posso che essere grata a tutte le persone che con umanità e professionalità mi stanno accompagnando. Adesso sta alle cure e a quello che la vita mi riserverà». Con un grande e contagioso sorriso che sa di fiducia a oltranza, conclude la sua testimonianza Mariangela Ippolito.

«La scorsa estate ho scoperto di avere un nodulo che purtroppo si è rivelato un carcinoma. Fin da subito sono stata indirizzata verso questo percorso di cui non ero a conoscenza. Ho eseguito tutti i controlli più approfonditi fino ad arrivare a scoprire che si trattava di un tumore. Non ho mai affrontato alcuna spesa, perché è tutto coperto dal servizio sanitario nazionale. Ho fruito della priorità rispetto alle, purtroppo, lunghe file d’attesa per gli accertamenti.

Ho subito un intervento e sono stata seguita da un’équipe di grandi professionisti che mi ha supportata sia da un punto di vista medico ma anche da un punto di vista umano. In questi momenti di sconforto e paura. Questo aspetto è essenziale. Ora dovrò iniziare il ciclo di chemioterapia. È stato per me, che ho famiglia e due figli, importante poter restare a curarmi qui. Ringrazio profondamente tutti». Questa la testimonianza di Carmelita Cutrupi.

«Ho scoperto di avere un tumore circa un anno fa. In questi momenti il mondo ti crolla addosso. C’è solo tanta confusione anche perché non sai a chi rivolgerti, non sai cosa fare. Nonostante da più parti mi si consigliasse di andare a Milano o comunque fuori, io ho sempre avuto la certezza che sarei rimasta a Reggio e devo dire che di queste sono contenta. Come sono contenta di essere qui oggi. Non era scontato perché la situazione era abbastanza grave. Non posso che ringraziare tutta l’equipe del dottore Costarella.

Ho affrontato il primo ciclo di chemioterapia che è stato veramente devastante. Ho subito l’intervento e adesso sono nella fase delle cure preventive, diciamo così. Sono stata e sono seguita lungo questo percorso e credo che anche la mia forza di volontà faccia tanto. Io ho tanta voglia di vivere e oggi intendo augurare a questa Breast unit di crescere e operare al meglio, costituendo un’eccellenza per la nostra città». Questa la testimonianza di Maria Grazia Marrapodi.

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