lunedì,Giugno 17 2024

Sanità, il documento di “Progetto città della Piana” con le proposte risolutive alla crisi

L'associazione si prepara alla manifestazione organizzata per il 4 maggio in difesa dell'ospedale di Polistena

Sanità, il documento di “Progetto città della Piana” con le proposte risolutive alla crisi

«La drammatica crisi della sanità nella “Città della Piana” è al massimo livello di saturazione e rischia di provocare pericolose proteste popolari, poiché la stessa Comunità da troppo tempo viene privata del diritto Costituzionale alla salute a causa di tagli e gravi inefficienze dei servizi essenziali di assistenza sanitaria. Infatti, appare ormai chiaro che esiste un oscuro disegno di annullare la sanità pubblica per consegnarla a organizzazioni di basso profilo, a speculatori economico-finanziari che, dall’esterno della Regione, allungano i loro tentacoli su di noi». È quanto afferma l’associazione “Progetto città della Piana”, che, in vista della manifestazione organizzata per il 4 maggio in difesa dell’ospedale di Polistena, ha approvato un documento «per dare risposte alla crisi della sanità nella Piana».

«La comunità della “Città della Piana” – si legge nel documento – non si rassegna a pagare pesantemente sulla propria pelle l’inadeguatezza di una politica che alimenta sprechi, affarismi ed un ramificato sistema di clientele, e preannuncia l’avvio di forme di vibrante protesta che, se a breve scadenza non si vedranno risultati, coinvolgerà organizzazioni sociali, culturali e produttive. La realizzazione del Nuovo Ospedale della “Città della Piana”, tanto sbandierato da ogni amministrazione di turno ormai da decenni, oltre a mostrare notevoli difficoltà logistiche e realizzative per evidenti e pacchiani errori commessi in passato, lascia intravedere una subdola, cinica e dilatoria volontà politica che non promette niente di buono, lasciando trasparire quella che ormai appare una chimera infinita, disegnata ai danni della popolazione ed alla sua impellente necessità di cure sanitarie.

E tutto ciò mentre l’emigrazione sanitaria è diventata un mostro insaziabile che crea ulteriore sofferenza nelle famiglie, che ingoia risorse regionali ingentissime che hanno già superato la stratosferica cifra di 300 milioni di euro annui, che gravano sui già magri redditi dei calabresi. E ciò per l’impossibilità di curarsi sul posto, a causa delle interminabili liste di attesa che si dilatano sempre più negli anni alle quali l’unico Ospedale di Polistena ancora funzionante, sia pure con grandi difficoltà, non regge per le pressanti richieste di cure per patologie urgenti e gravi. La popolazione, stremata, vive questi disagi con crescente nervosismo, constatando che anche la sua rappresentanza politica sta dimostrando di avere scarsa attenzione per il territorio e insufficiente capacità di individuare e risolvere i problemi nel settore strategico e vitale della sanità.

Purtroppo, venendo a mancare capacità di visione politica per individuare soluzioni efficaci a breve termine, ci sentiamo autorizzati come Associazione, nell’esclusivo interesse dei cittadini, a riformulare le nostre proposte mirate a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, nel tentativo di arginare questa deriva disumana e pericolosa. Partendo da un dato inconfutabile, estratto da recenti studi ISTAT, si rileva che per la popolazione di 180.000 abitanti della Città della Piana sono necessari 620 posti letto distribuiti nei vari comparti ed invece, al contrario, dispone solo di 130 posti letto, ben lontani dagli standards validi su scala nazionale. La carenza nel territorio di questi oltre 400 posti letto porta inevitabilmente a un sovraffollamento di tutti i reparti dell’Ospedale di Polistena, ed in particolare del Pronto Soccorso, che non reggono alla domanda eccessiva dell’utenza. A queste carenze strutturali si somma la cronica carenza di personale medico e paramedico, che innesca a sua volta una serie di reazioni che hanno portato al totale collasso del sistema sanitario.

Sostenere che siamo ormai da troppo tempo in piena tempesta significa riaffermare il solito eufemismo, dal quale, però, è urgente venirne fuori. A questo puntosi si impone ed è impellente formulare proposte risolutive e chiedere che vengano valutate seriamente dalla classe dirigente per limitare le sofferenze dei cittadini. Alla luce di quanto sopra sottoponiamo ai poteri decisionali le seguenti proposte da realizzare con urgenza:

  • Ricognizione delle risorse umane della sanità per sapere chi e chi fa cosa, e verificare se il ruolo ricoperto risponde alla funzione professionale;
  • Fare ogni sforzo per concordare l’impiego di medici specializzandi nei reparti più bisognosi di personale con gli Ordini professionali e le Università di appartenenza;
  • Valorizzare il Codice Etico Professionale e rispettare le regole imposte, concordando con il personale medico comportamenti più idonei nelle prescrizioni di costose indagini diagnostiche, favorendo in ogni modo e prima di tutto l’impiego delle loro capacità professionali di clinica e semeiotica;
  • Ristrutturare e mettere a norma i reparti fatiscenti dell’Ospedale di Polistena con i 35 milioni di fondi INAIL del DPCM 24.12.2018 già disponibili;
  • Istituire a Polistena il reparto di Emodinamica e strock unit, indispensabili per le terapie e procedure salva vita nei pazienti con accidenti cardio e cerebrovascolari d’urgenza;
  • Apertura immediata dell’Ospedale di Gioia Tauro riqualificando il Pronto Soccorso con attrezzature adeguate ed astanteria, apertura dei reparti di Anestesia, Chirurgia generale, Medicina, servizio di cardiologia e diabetologia, reparto analisi cliniche, radiologia con TAC e RMN;
  • Avvio urgente dei lavori degli Ospedali di Comunità di Cittanova e Oppido M., delle 5  Case della Salute e del Centro Territoriale di Taurianova;
  • Istituzione di un servizio di Urologia annesso al reparto emodialisi di Taurianova;
  • Riqualificazione di un Polo Oncologico, anche pediatrico, ricercando convenzioni specialistiche con le miglior strutture Italiane per contenere il più possibile l’emigrazione sanitaria verso altre regioni, verificando la disponibilità di strutture sul territorio per essere impiegate a questo scopo (ex ospedali di Cittanova, Rosarno, Palmi e Taurianova);
  • Riqualificazione servizi di prevenzione e cura delle malattie degenerative del SNC (Alzheimer), patologie che rappresentano una piaga sociale e per le quali è indispensabile dedicare maggiore attenzione in merito a strutture dedicate, a personale medico e paramedico adeguati in numero e competenze;
  • Riaperture in convenzione servizio oculistica per interventi cataratta. Abbiamo verificato che nell’ultimo anno sono state ridotte le convenzioni con il SSN, causando gravi disagi per la popolazione anche in soggetti giovani in età lavorativa. Infatti le liste d’attesa sono interminabili e chi ha bisogno di trattamenti deve ricorrere a strutture private non convenzionate;
  • Ottimizzare le funzioni dei Poliambulatori specialistici con personale e attrezzature adeguate, tali da contenere l’afflusso presso i nosocomi. Rivedere con attenzione le zone decentrate che devono essere maggiormente attenzionate (Laureana di B., S. Pietro di C., Serrata, Giffone, Delianuova);
  • Disporre nuovi servizi presso medici di medicina generale fornendo attrezzature per la telemedicina d’urgenza;
  • Avviare i due progetti HOSPICE, uno dei quali già finanziato per 520.000 € a Melicucco, mai avviato e poi soppresso;
  • Togliere opzione “A pagamento” per prestazioni e indagini diagnostiche. Molti sono i soggetti che rifiutano di fare indagini o di sottoporsi a cure per troppe spese sostenute o per le lunghe liste di attesa. A tal proposito informiamo i cittadini che qualora non venissero rispettati i tempi di esecuzione di qualsivoglia indagine o prestazione indicata sul ricettario medico, la legge consente di pretendere il rimborso dall’ASP della somma spesa per avere effettuato privatamente e a pagamento tali accertamenti.


Queste nostre proposte consentirebbero, ove ci fosse volontà politica, onesta valutazione intellettuale e propensione ad attuarle, di disporre di un sistema sanitario in grado di offrire alla popolazione i Livelli Minimi di Assistenza, anche perché si è a conoscenza della disponibilità delle necessarie risorse economiche. Se a quanto da noi proposto non si desse seguito si verificherà se ci siano le condizioni perché questa Associazione proponga ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo per vederli finalmente riconosciuti. Invitiamo tutti i cittadini a prendere atto della gravità della situazione, a impegnarsi a lottare con noi, insieme alle Istituzioni più sensibili, per rivendicare il diritto fondamentale alla salute di ogni essere umano, a discernere le false promesse dalla verità e ad evitare strumentalizzazioni che non farebbero altro che aggrovigliare ancora di più la drammatica condizione della sanità pubblica».

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