Reggio, «diffamò il collega». Noto avvocato citato in giudizio

Finisce davanti al giudice monocratico di Reggio Calabria la vicenda riguardante due avvocati del distretto reggino sorta a seguito di un atto giudiziario. Uno di loro, l’avvocato Luigi Cardone del foro di Palmi, dovrà rispondere del reato di diffamazione con l’aggravante dell’offesa consistita nell’attribuzione di un fatto determinato. 

L’origine della querelle

Tutto prende le mosse da una comparsa conclusionale depositata il 6 maggio 2016 nella cancelleria del Tribunale civile di Reggio Calabria nell’ambito di un procedimento incidentale per una querela di falso. All’interno di tale comparsa, l’avvocato Cardone, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe riportato espressioni e giudizi gravemente offensivi nei confronti del legale di controparte, l’avvocato Nicola Messina Gotho di Gurafi. 

Secondo quanto riportato nel capo d’imputazione, Cardone – che ricopre fra l’altro il ruolo di presidente del Consiglio di disciplina del distretto di Reggio Calabria – utilizzò frasi come «truffa processuale» posta in essere con un’attività definita come «fatta di artifici e raggiri ad inganno dei diversi giudici istruttori»; o anche di «dolosa domanda giudiziale fondata su una prova pesantemente falsificata di un foglio volante strappato da un registro contabile paterno e null’altro che artifici, raggiri e fumesterie nei confronti dei vari giudici istruttori». 

No all’archiviazione

A giudizio del pubblico ministero della procura reggina, Ponzetta, però, quelle frasi non integravano il reato di diffamazione e neppure quello di calunnia, così come eccepito dall’avvocato Messina Gotho di Gurafi. Per questa ragione il pm chiese l’archiviazione del procedimento. Richiesta alla quale si oppose l’avvocato Messina.

Il 25 novembre scorso l’udienza camerale con cui il gip del Tribunale reggino ha ritenuto insussistente il reato di calunnia per la mancanza di uno degli elementi costitutivi dello stesso, ossia la “consapevolezza dell’innocenza dell’incolpato”; ma ha invece ritenuto integrato il reato di diffamazione, disponendo l’imputazione coatta.

L’inizio del processo

A seguito di tale decisione, il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni ha riassegnato il procedimento al pm Alessandro Moffa che ha proceduto alla citazione in giudizio dell’avvocato Cardone che dovrà comparire davanti al giudice di pace reggino il prossimo 11 marzo per rispondere del reato di diffamazione aggravata. 

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