Calabria Zona rossa, l’organizzazione delle imprese reggine chiede un incontro al prefetto

La decisione di decretare la Calabria zona rossa a giudizio delle organizzazioni delle imprese reggine, dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e dell’industria – Confagricoltura, CIA, Confartigianato, Casartigiani, CNA, Ascoa, Confcommercio e Confindustria «rappresenta una scelta difficile che comporterà un prezzo insostenibile per le imprese reggine e calabresi, già profondamente provate da una crisi economica e sociale senza precedenti.

Le Organizzazioni datoriali, pur comprendendo le difficoltà del Governo nella ricerca del difficile equilibrio tra le primarie esigenze di salute pubblica e quelle economiche, ritengono fondamentale che le autorità centrali e gli enti locali sappiano meglio gestire il monitoraggio per la riclassificazione e riconsiderazione del rischio territoriale, per riportare la Calabria fuori dalla zona rossa in tempi brevi.

Allo stesso tempo, per le Associazioni Confagricoltura, CIA, Confartigianato, Casartigiani, CNA, Ascoa, Confcommercio e Confindustria è necessario intervenire subito con mezzi ordinari e straordinari, per potenziare il sistema sanitario locale, così come è stato fatto in Lombardia e nelle altre regioni d’Italia e ridare un minimo di tranquillità ai cittadini che devono affrontare l’epidemia nei prossimi mesi.

In questo momento difficile, le Organizzazioni di categoria sono fortemente impegnate in continue interlocuzioni con il Governo per indicare le possibili correzioni all’ultimo Dpcm e per sostenere un importante intervento per indennizzi adeguati e tempestivi. Recuperando, secondo una logica di filiera, nel perimetro degli indennizzi una serie di attività che in maniera immotivata ed incomprensibile sono state escluse dai provvedimenti di ristoro, come le attività legate al settore eventi e cerimonie.

Altresì, in questa fase è assolutamente necessario introdurre un efficiente automatismo tra i provvedimenti restrittivi ed il sistema degli indennizzi a favore delle imprese poiché è evidente che questa seconda ondata del virus, che ha provocato la zona rossa in Calabria, richiede una adeguata risposta dello Stato per far sopravvivere migliaia di imprese e salvaguardare tantissimi posti di lavoro.

Sottolineando che i cosiddetti ristori non possono rappresentare l’unico intervento risolutivo per la tenuta del tessuto imprenditoriale calabrese, c’è da mettere mano ad un grande piano di interventi strutturali per fare cambiare volto alle nostre imprese e rilanciare l’economia nei territori.

Confagricoltura, CIA, Confartigianato, Casartigiani, CNA, Ascoa, Confcommercio e Confindustria, infine, comunicano di aver richiesto un incontro con il Prefetto, con il Sindaco della Città metropolitana e con il Presidente della Camera di Commercio per sostenere la gestione del nuovo monitoraggio del rischio sanitario in Calabria e per meglio gestire le nuove misure restrittive».

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