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Reggio, il contributo delle donne alla progettualità del futuro

L'incontro è stato organizzato dall’ordine dei geologi della Calabria in collaborazione con l’ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori della provincia e l'ordine degli ingegneri

Reggio, il contributo delle donne alla progettualità del futuro

Sabato 11 febbraio 2023 si è tenuto a Reggio di Calabria, nella sala della biblioteca “G. Trisolini” di Palazzo Corrado Alvaro, il convegno “Donne: progettualità presente e futura”, organizzato dall’Ordine dei Geologi della Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della provincia di Reggio Calabria e con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Reggio Calabria.

Dopo i saluti istituzionali di Carmelo Versace, Sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e degli Assessori del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò e Angela Martino, si è aperta la prima sessione, dedicata al tema “La scienza incontra le professioni”, con i contributi di autorevoli rappresentanti del mondo delle Professioni e della Ricerca. Successivamente, diversi relatori hanno relazionato su “L’esperienza delle donne nella scienza” e “Le associazioni che sostengono le donne nella scienza”.

L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, tra i vari obiettivi per garantire benessere e stabilità, sottolinea anche l’importanza del raggiungimento della parità di genere, da perseguire altresì attraverso la valorizzazione delle competenze e la garanzia di pari opportunità. L’obiettivo 5.5 prevede, infatti, piena ed effettiva partecipazione delle donne, e pari opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali, negli ambiti della vita politica, economica e pubblica.

«Anche il Pnrr – ha spiegato Milena Tripodo, delegata CPO dell’Ordine dei Geologi della Calabria – con la Missione 5 punta sull’inclusione sociale e la coesione territoriale: uno degli obiettivi principali è favorire l’occupazione delle donne e dei giovani. In dettaglio, un aspetto molto importante su cui si concentra la Missione 5 riguarda proprio la riduzione dei gender gap nel mondo del lavoro e a tal fine favorisce la creazione di imprese femminili, grazie a finanziamenti per l’avvio o il consolidamento delle imprese guidate da donne, a misure per la conciliazione vita-lavoro e alla creazione di un “clima culturale favorevole”.

È stato inoltre introdotto un sistema nazionale di “certificazione di parità di genere” per le imprese per incentivarle a ridurre il divario tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera e parità retributiva a parità di lavoro, nonché adottare misure a tutela della maternità. L’obiettivo è quindi sostenere l’emancipazione femminile, l’imprenditorialità femminile e la lotta alla discriminazione di genere».

Il Presidente dell’Ordine dei Geologi, Giulio Iovine, ha sottolineato come «tra i professionisti calabresi, la presenza di donne rappresenti circa un quarto del totale degli iscritti. I dati statistici sugli iscritti e i laureati in discipline geologiche indicano percentuali leggermente superiori, pari a circa un terzo. Tuttavia, durante il percorso post lauream, i dati si confermano preoccupanti, con percentuali tra i sessi paragonabili soltanto in corrispondenza della fase del Dottorato, mentre le posizioni superiori e apicali (dai contratti di ricercatore a tempo determinato, all’ordinariato) tendono a essere monopolizzati dagli uomini. La struttura patriarcale del mondo della ricerca e delle professioni riflette quella del contesto culturale, con radici ben definite nella tradizione millenaria».

A proposito di donne di grande rilievo nella storia della Cultura e della Ricerca, il Presidente ha voluto ricordare l’esempio di Ipàzia di Alessandria, vissuta nel IV secolo e.v. «figlia del Rettore del Museo-Biblioteca, donna di grande talento in varie discipline (dalla filosofia, alla matematica, all’astronomia..), che per le sue grandi capacità esercitò un’enorme influenza tra i potenti dell’epoca. Il suo ruolo fu a tal punto scomodo, da scatenare la reazione violenta di un gruppo di cristiani, che intervennero a difesa del Vescovo Cirillo in una disputa con il Prefetto Oreste (che mal sopportava le ingerenze del religioso nelle questioni di amministrazione della città). Ipàzia fu accusata di essere la causa del dissidio tra i due, e fu trucidata in modo estremamente cruento: trascinata lungo le vie della città, legata a un carro, e smembrata in pezzi; le furono cavati gli occhi mentre era ancora in vita, e quindi bruciata viva. La ferocia mostrata nei confronti di Ipàzia dai fanatici religiosi derivò certamente – secondo il Presidente – proprio dal fatto che si trattasse di una donna, autorevole e affascinante, capace di condizionare fortemente la politica del suo tempo.

Un’invasione di campo in un ruolo tipicamente maschile, secondo la tradizione maschilista che perdura ancora oggi». Il Presidente ha, infine, invitato le donne a «insistere con tenacia nelle rivendicazioni per le pari opportunità, coinvolgendo anche gli uomini, tenendo presente che la strada è ancora lunga e in salita».

Dal dibattito in sala è emerso come la disparità di genere sia ancora ben evidente nei percorsi di carriera delle donne, sia in ambito scientifico sia professionale e imprenditoriale. Pertanto, risulta fondamentale impegnarsi per agire e guidare il necessario cambio di mentalità, riflettendo sulle modalità con cui si continuano ad alimentare fenomeni di segregazione occupazionale, orizzontale e verticale.

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