giovedì,Maggio 2 2024

Reggio, domani al museo il Viaggio in Calabria di Anna Maria Ortese

La proiezione del docufilm di Matteo Scarfò al centro dell'incontro promosso congiuntamente dal Museo Archeologico di Reggio Calabria e dall’associazione Anassilaos

Reggio, domani al museo il Viaggio in Calabria di Anna Maria Ortese

La proiezione del docufilm “Anna Maria Ortese: Viaggio in Calabria”, diretto da Matteo Scarfò, sceneggiato da Giovanni Scarfò che è anche produttore esecutivo,  e prodotto dal Centro studi Francesco Misiano con il sostegno di Calabria Film Commission, sarà al centro dell’incontro promosso congiuntamente dal Museo Archeologico di Reggio Calabria e dall’Associazione Culturale Anassilaos che si terrà mercoledì 10 aprile alle ore 17,00 presso la Sala Conferenze del MaRC e che apre il ciclo di incontri promossi nell’ambito della 36^ edizione del Premio Anassilaos.

A condurre la manifestazione, dopo i saluti del direttore del MaRC Fabrizio Sudano e del Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida, sarà Antonella Postorino, responsabile del Centro Studi Anassilaos per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio nonché scenografa del docufilm. Interverranno Giovanni Scarfò, Presidente  del Centro studi Francesco Misiano, sceneggiatore e produzione esecutiva del docufilm, e Giuseppe Maria Grenci, Vicepresidente del Centro studi Francesco Misiano.  “Per le vie di Reggio, cittadina nuovissima, uomini e donne si muovono con una dignità antica; sui visi della pelle è impressa una maestà, un pensiero, una tristezza ignota alle vivaci popolazioni meridionali…” così scrive della città dello Stretto e dei suoi abitanti, con quella lucidità di sguardo e di umana empatia che tutti le hanno sempre riconosciuto, Anna Maria Ortese, la grande scrittrice (1914-1998) che può essere considerata per le sue opere (L’iguana, Il porto di Toledo,  Alonso e i visionari e soprattutto per il suo romanzo più noto al grande pubblico, Poveri e semplici, che gli valse il Premio Strega) una delle voci più alte della letteratura italiana del Novecento.

La Ortese è stata anche una viaggiatrice instancabile, solita – come ella stessa confidava – “di prendere una quantità di treni, scendere in molte stazioni all’alba, e ripartire ancora di notte, barcollando per la stanchezza, senza sapere dove avrei riposato il giorno successivo, guidata da segni misteriosi, come paletti affioranti da una laguna” e tali viaggi l’hanno in più occasioni, soprattutto tra gli anni Trenta e Quaranta, condotta in Calabria e a Reggio; viaggi poco conosciuti al grande pubblico di cui la stessa scrittrice parla in un articolo pubblicato da La Voce di Napoli nel ‘46 e in alcuni racconti, in particolar modo Aurora Guerrera, pubblicato nel libro Angelici dolori e altri racconti (1937) e che sono al centro del docufilm “Anna Maria Ortese: Viaggio in Calabria”, un’opera impegnativa che ripercorrendo l’itinerario, anche e soprattutto emozionale, della scrittrice ci conduce in località significative del Reggino, da Brancaleone vecchia a Staiti, dal santuario della Madonna dei Poveri di Seminara alla chiesa di San Vincenzo a Lazzaro e ancora a Capo Spartivento, a Sant’Elia fino al lungomare di Reggio Calabria.  

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