Turismo, Ancadic: «Non si parli di sviluppo sul mare se non si risolve il problema della depurazione»

È sulla questione depurazione che si sofferma questa volta Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic. «In questi giorni – afferma – si sta parlando dell’avvio dei lavori di riqualificazione del tratto costiero tra il lungomare e il “Parco del Vento” di punta Pellaro che dovrebbe dare un deciso impulso allo sviluppo economico e turistico del nostro territorio. Ben vengano queste importanti opere, ma a nostro avviso non si può parlare di sviluppo turistico sul mare se non si risolve il problema della depurazione. Prima di tutto viene la tutela della salute dei cittadini e dopo il resto».

Crea sostiene che «è certificato che il sistema di depurazione non funziona come dovrebbe e oltre agli scarichi fognari direttamente a mare e nei torrenti si aggiunge una ulteriore situazione di grave pericolo per l’ambiente marino e per la salute dei cittadini, soprattutto dei bagnanti determinata dallo scarico dei liquami fognari non depurati degli ospedali di Reggio Calabria e non solo, che dalla loro centenaria costruzione sprovvisti di autonomi depuratori scaricano nella rete fognaria comunale i liquami degli ospedali  che giungono a mare.

Giova ripetere che dal punto di vista igienico sanitario la situazione si presenta insostenibile e gravissima giacché oltre all’inquinamento del litorale vi è quello più grave dell’inquinamento della fauna ittica. Tale stato di fatto – continua – oltre a determinare la potenziale diffusione di malattie infettive e contagiose determina un potenziale inquinamento alimentare con il consumo anche personale di prodotti ittici. Al riguardo richiamiamo lo scarico fognario del lido comunale di Reggio Calabria che risale alla notte dei tempi e aspettiamo che qualcuno ci dica sia stato messo a norma.

In data 13/01/2020 sono stati consegnati i lavori all’impresa affidataria che li ha avviati in data 12/02/2020 come comunicatoci dal direttore dell’Uoc direzione medica di presidio unico del Gom di Reggio Calabria, ma per quanto a nostra conoscenza ciò deve ancora avvenire e sarebbe necessario che si sollecitassero tali interventi».

Per il referente unico dell’Ancadic «sono situazioni che non trovano giustificazioni anche perché ci risulta che opere appaltate sono state abbandonate dall’impresa spagnola “Acciona agua servicios” con sede a Madrid e “Idrorhegion Scarl”, con contratto rescisso consensualmente dall’Amministrazione comunale, e non aver innescato la procedura della seconda impresa graduata in sede di gara, secondo noi è stato un fatto imperdonabile cosa che è avvenuta per la discarica di Melicuccà.

Se alla mala depurazione aggiungiamo la perdurante, diciamo, emergenza rifiuti, che dopo oltre vent’anni di commissariamento e l’impiego di cospicue risorse pubbliche non ha trovato soluzioni, ben si possono comprendere i rischi dal punto di vista ambientale e le serie preoccupazioni per la propria salute che tali criticità destano tra i cittadini.

Alla luce di queste gravi situazioni che minacciano la salute dei cittadini e dei possibili turisti che ignari, perché i colibatteri sono invisibili, si tuffano nelle acque apparentemente cristalline, ben vengano queste importanti opere di cui in premessa, ma invitiamo gli Enti preposti a risolvere questa atavica e incresciosa situazione igienico sanitaria».

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