venerdì,Maggio 3 2024

Cimitero di Archi, Surace denuncia: «Dispersione idrica al suo interno»

Il rappresentante legale de “Il popolo di Archi” ha constatato che 8 fontane su 8 perdono acqua. «L’assenza della manutenzione e della pulizia nei cimiteri, è una delle tante conseguenze di una mancata programmazione politica»

Cimitero di Archi, Surace denuncia: «Dispersione idrica al suo interno»

Dispersione idrica all’interno del cimitero di Archi. È quanto denuncia Luciano Surace, rappresentante legale de “Il popolo di Archi”. «Da alcuni mesi – afferma – molti cittadini mi segnalano la presenza di perdita d’acqua dai rubinetti del cimitero di Archi. In questi giorni ho effettuato un’ispezione all’interno del luogo sacro, in cui risposano le spoglie dei nostri cari, per constatare e documentare la tipologia e l’entità della perdita. In effetti è presente una dispersione idrica dai rubinetti, ben 8 su 8, collegati alla rete idrica, le cui valvole risultano spanate e che perdono perennemente acqua causando un costo abnorme per i cittadini, oltre che uno spreco altrettanto abnorme per la rete acquedottistica pubblica».

Surace spiega che «una ricerca da me condotta riguarda il Comune di Reggio Calabria che è il quint’ultimo tra le 14 Città metropolitane (dati Istat) per le perdite idriche in distribuzione, con il 46,6% di dispersione, oltre il doppio rispetto a Milano che ha un 18,7%. Il Cimitero di Archi, come tutti i cimiteri, sono in costante abbandono da parte di questa amministrazione politica e con servizi obsoleti che causano costi invisibili e sproporzionati per i cittadini, nella fattispecie la dispersione idrica. Atteso che l’emergenza idrica, negli anni, ha interessato – e interessa tuttora – il nostro territorio, considerato che il canone acqua è maggiorato anche a causa dei costi invisibili generati dalla dispersione idrica, nella fattispecie del Cimitero di Archi, ho provveduto a denunciare alle autorità preposte la situazione di fatto.

Nonostante l’annuncio di una primavera che si è dimostrata, invece, un perenne inverno tenebroso e l’annuncio di un secondo tempo in cui la questione idrica è immutata da 10 anni a questa parte – conclude Surace – la situazione all’interno dei cimiteri è giunta al limite della sopportazione. L’assenza della manutenzione – e della pulizia – nei cimiteri è una delle tante conseguenze di una mancata programmazione politica, soprattutto nelle periferie, e di una visione della città completamente distorta e utopistica, la cui realtà è ben distante dalle stanze buie e fredde del Palazzo».

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